8 marzo 2025 Giornata internazionale della donna. Alle duemilioni duecentottanta cinquemiladue cento sei donne dell'Emilia-Romagna: grazie per tutto quello che dite, fate, siete.
Scegliere le parole per l’8 marzo non è facile. La Festa internazionale della donna rappresenta infatti sia i passi avanti, le conquiste delle donne e quanto già fatto, sia – e soprattutto – quanto ancora c’è da fare per arrivare a una reale parità di genere. Non è una ricorrenza semplice, è sfaccettata, complessa da affrontare con una campagna di comunicazione regionale. Le protagoniste dell’8 marzo sono le donne, tutte le donne, indipendentemente dall’età, lo status, la professione.
La Regione Emilia-Romagna, in occasione dell’8 marzo, sceglie quindi di rivolgersi alle donne ‘utilizzando’ come medium un’altra donna e le sue parole: la poetessa bologneseBeatrice Zerbini, la cui poetica da sempre tiene al centro la questione femminile, affrontata con delicatezza e ironia a partire dalla quotidianità. Sono versi semplici quanto potenti, parole capaci di far vibrare corde intime, e universali.
Le donne che parlano nelle poesie di Beatrice Zerbini sono infinite. C’è la bambina che Zerbini è stata, la donna che ha affrontato le difficoltà della vita, e c’è lo sguardo sulle altre donne. È sparita della terrazza la mia vicina è dedicata alla vicina che abita nel palazzo di fronte a quello dove lei vive. Scritta durante l’emergenza da Coronavirus, Zerbini osserva la donna che ogni giorno stende i panni sulla terrazza.
Le poesie di Zerbini nascono sempre da un vissuto quotidiano. Egregio direttore della Coop è una di queste. È scritta per ringraziare una dipendente di un supermercato che la poetessa incontra durante la pausa pranzo di un giorno feriale. La gentilezza e l’amore con cui la donna svolge il proprio lavoro generano in Zerbini l’urgenza di dedicarle un reclamo da inviare al suo responsabile, che in realtà è un elogio.
Questa poesia doveva essere una e-mail per dare alcuni consigli a un’amica che stava cercando di acquistare una casa. Ma un giorno, mentre continuava a scrivere la lista delle cose importanti da considerare prima di scegliere un’abitazione, si accorge che non era una e-mail, ma era diventata una poesia: Cara Anna, la casa.
La poesia di Zerbini è sempre declinata al femminile. Anche questa, che è stata scritta con il cuore di una cittadina sofferente, durante l’alluvione che nel 2023 ha duramente colpito la sua terra. In Tributo all’Emilia-Romagna la regione è una donna, una matrona che sogna, che Zerbini umanizza con profondo affetto filiale, esaltandone fragilità e forza.
Ultimo aggiornamento: 16-04-2025 08:46
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