Nelle giornate di  domenica 17  e  lunedì 18 novembre 2024 in Emilia-Romagna si svolgeranno le  elezioni per la scelta del presidente della Regione e dei componenti l’Assemblea legislativa. 

Con avviso pubblicato il 2 ottobre 2024 sul proprio sito, il  Corecom dell’Emilia-Romagna ha reso noto che da mercoledì 2 ottobre 2024 sono in vigore le disposizioni sulla ‘par condicio’ previste dalla legge n. 28/2000, che vieta alle Amministrazioni pubbliche “le attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni” (articolo 9). Il divieto si applica alla Regione Emilia-Romagna e tutte le Amministrazioni pubbliche ricomprese nell’ambito territoriale regionale.   

Leggi la delibera Agcom

L’Agenzia di Informazione e comunicazione della Giunta regionale e il Servizio Informazione e comunicazione istituzionale dell’Assemblea legislativa hanno definito  regole condivise  per il rispetto della par condicio. 

Riguardano  tutte le strutture regionali che svolgono attività di comunicazione, comprese le Agenzie regionali e le Aziende sanitarie. 

E partono dal parere positivo sulle linee applicative della normativa nazionale espresso dal presidente del Corecom il 28 marzo 2019.  

L’obiettivo è quello di una  comunicazione istituzionale corretta ed equilibrata, che tuteli il dovere di  informare i cittadini e la società regionale sull’attività istituzionale dell’Ente, garantendo  totale imparzialità e assoluta non ingerenza rispetto alle elezioni regionali.  

In generale, occorre sottolineare come l’attività istituzionale dell’Ente non sia interessata dalla normativa sulla par condicio. 

Lo è solo l’attività di comunicazione istituzionale, sia quella interna rivolta a uffici e personale, sia quella esterna rivolta ai cittadini. Pertanto, il Servizio Informazione e comunicazione istituzionale dell'Assemblea legislativa sospenderà - nel periodo di "par condicio" - la redazione, la pubblicazione e l'invio dei comunicati stampa relativi a interrogazioni, risoluzioni e interpellanze dei consiglieri regionali.

È ovviamente vietato promuovere o sostenere candidati o partiti attraverso la comunicazione istituzionale dell’Ente, né amministratori ed eletti possono utilizzare le strutture della comunicazione per sostenere candidati o partiti. 

Cosa cambia 

L’Agenzia di informazione della Giunta, il Servizio informazione e comunicazione dell’Assemblea legislativa e le strutture di comunicazione di Agenzie regionali e Aziende sanitarie, svolgeranno soltanto attività di informazione e di comunicazione - comunicati stampa, produzione multimediale, ecc. - indispensabile e indifferibile per l'efficace assolvimento delle funzioni dell’Ente.

E quindi: 

  • atti della Giunta o dell’Ufficio di Presidenza; 
  • atti per i quali è necessaria l’evidenza pubblica per non pregiudicarne l’efficacia amministrativa  (bandi, gare, concorsi, avvio di nuovi servizi di pubblica utilità, ecc...) ; 
  • comunicazione di crisi legata a eventi eccezionali che richiedano la costante informazione dei cittadini e della comunità regionale, anche in via preventiva. 

In questi casi, verranno  diffusi comunicati impersonali, senza nomi e senza dichiarazioni. 

Qualora, sempre in questi casi, si rendesse necessario organizzare conferenze stampa, la rendicontazione seguirà le regole sopra indicate, mettendo in conto che i colleghi di tv, agenzie di stampa e giornali potranno riportare contenuti e interventi nel rispetto delle norme sulla par condicio. In ogni caso, va sottolineato come anche le conferenze stampa dovranno rispettare il requisito dell’indispensabilità e indifferibilità dei temi trattati per poter essere convocate. Cui dovrà seguire una comunicazione asciutta, stringata, impersonale. 

Verranno  sospese tutte le newsletter, le  rubriche video e audio (podcast) e le  trasmissioni televisive  curate dalle strutture della Giunta e dell'Assemblea legislativa, incluse quelle realizzate da fornitori/partner esterni.

Sul portale e sui profili social della Regione e dell’Assemblea legislativa le news saranno pubblicate in forma impersonale, senza la citazione di nomi, dichiarazioni, foto. 

L’attività di informazione e comunicazione non potrà  riguardare direttamente o indirettamente eventuali candidati  (presidente, assessori, consiglieri) alle elezioni, i partiti e le forze politiche in campo. Allo stesso modo, saranno tassativamente  esclusi temi, provvedimenti, progetti, confronti e qualsiasi tipo di iniziativa rientranti nel dibattito o nell’attualità politica  che accompagnino la campagna elettorale. 

Campagne di comunicazione 

Durante il periodo di par condicio non potranno svolgersi né essere avviate campagne di comunicazione istituzionale della Regione. Si tratta di un vincolo che impegna ogni struttura regionale, valido per ogni canale, piattaforma, spazio di comunicazione, offline e online, compresi siti web e social network.  

Tale divieto è stato ribadito da un parere fornito dal Corecom dell’Emilia-Romagna, interpellato per sapere se fosse possibile proseguire a ottobre e novembre la campagna regionale contro la violenza sulle donne – “Se lo dici è violenza”; “Se te lo dice è violenza” - avviata a gennaio 2024, per l’importanza del tema trattato e per garantirne la continuità (un manifesto al mese, per dodici mesi). 

Proseguire la campagna nei mesi di ottobre e novembre, sottolinea il Corecom, “sarebbe in contrasto” con quanto previsto dalla norma sopra citata, perché “non ricorrerebbe il requisito dell’indispensabilità della comunicazione ai fini dell’efficace assolvimento delle funzioni proprie dell’Amministrazione. Quanto al requisito dell’impersonalità della comunicazione, si rileva che le locandine citate recano il logo della Regione Emilia-Romagna, essendo, pertanto, direttamente attribuibili all’Amministrazione stessa”. 

Fatta eccezione per le campagne di salute pubblica e prevenzione sanitaria (peraltro impersonali, cioè senza volti, nomi e dichiarazioni di presidente e assessori, senza claim o slogan; ci potrà essere il solo logo della Regione senza riferimenti ad assessorati e/o strutture), ogni altra iniziativa di comunicazione andrà dunque sospesa, o non potrà essere avviata. E questo in ogni settore dell’organizzazione regionale. 

Per la comunicazione svolta da enti locali partner di progetto della Regione (enti locali che pure sono chiamati al rispetto della par condicio), va evitato l’utilizzo del logo della Regione o il richiamo esplicito ad essa.

Questo solo relativamente a progetti avviati o da autorizzare dopo il 3 ottobre e per il periodo di par condicio.

Qualora tali progetti rientrino in bandi o progetti che prevedano di mettere in evidenza il contributo della Regione alla realizzazione del progetto stesso, per esempio attraverso fondi UE, si può utilizzare la seguente citazione: “In collaborazione con Regione Emilia-Romagna, www.regione.emilia-romagna.it”, senza l’utilizzo del logo RER. E non altre formule.  

Se tali progetti derivano da bandi, concessione di contributi, norme e regolamenti nazionali ed europei che ne prevedono l’obbligo, il logo della Regione andrà ovviamente utilizzato.

Per la comunicazione svolta da Enti del terzo settore (che non hanno i vincoli delle Amministrazioni pubbliche) l’indicazione è di non apporre il logo della Regione, né richiami diretti ad essa, sempre che tale comunicazione non sia inerente progetti che prevedono l’obbligatorietà del logo come riportato nel precedente paragrafo.

Patrocini 

A partire dall’entrata in vigore della par condicio e fino alla sua cessazione, non potranno essere concessi patrocini che prevedano l’utilizzo del logo della Regione Emilia-Romagna.  

È altresì sospesa ogni forma di comunicazione istituzionale e informazione per patrocini concessi prima del 3 ottobre 2024.