Quando nel 1967 Paolo Nanni Costa e Vittorio Sabena, rispettivamente responsabile del servizio di rianimazione e direttore sanitario dell’Ospedale Maggiore di Bologna, pensarono di centralizzare l’organizzazione del soccorso medico in città forse non immaginavano che la loro intuizione sarebbe diventata un modello da seguire in tutta Italia.

Fino a quel momento non esisteva alcun tipo di coordinamento tra mezzi di soccorso e gli ospedali. Di fronte a questa situazione, nacque l’idea di realizzare una centrale operativa unica, presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, per coordinare i soccorsi, che prese il nome di CePIS (centro di pronto intervento Sanitario).

Il percorso messo in moto nel 1967 si realizzò pienamente nel 1980, quando i soccorsi alle vittime della strage del 2 agosto alla stazione di Bologna, coordinati da Marco Vigna, allora a capo del servizio, misero in luce l’efficacia del sistema. A novembre di quello stesso anno venne fondata, presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, la prima centrale operativa unica per il soccorso e il trasporto in Italia chiamata “Bologna soccorso”, un nome che conserva ancora adesso.

Ecco come Marco Vigna ricorda quei tragici momenti e come siano stati importanti per la nascita del numero unico 118.

Negli anni immediatamente successivi il progetto bolognese venne scelto dalla Regione Emilia-Romagna come punto di riferimento per tutto il territorio regionale, avviando una vera e propria rivoluzione culturale nell’organizzazione del soccorso: non più semplice trasporto, ma situazione di osservazione e mantenimento delle funzioni vitali del paziente fino all’arrivo in ospedale.     

In occasione dei mondiali di calcio del 1990 fu quindi naturale scegliere Bologna come prima città in Italia, insieme a Udine, in cui sperimentare l’attivazione del numero unico di soccorso sanitario 118. Due anni dopo il presidente della Repubblica, con decreto 27 marzo 1992, sancì l’istituzione delle centrali operative di allarme sanitario 118, adottando a livello nazionale l’esperienza sperimentata a Bologna.  

Intanto, mentre si andava affermando a livello nazionale, il soccorso di emergenza in Emilia-Romagna continuava a far registrare nuovi primati. Nel giugno del 1986 un elicottero opportunamente equipaggiato interveniva per un incidente stradale sull’A1, inaugurando così il primo servizio regionale di elisoccorso. Pochi anni dopo, nel 1992, la centrale operativa “Bologna Soccorso” è stata la prima in Italia ad essere completamente informatizzata.