• La popolazione è aumentata di 21 mila persone (+0,51%) e l’Emilia-Romagna, in forza di un saldo migratorio molto positivo, è purtroppo tra le poche regioni che riuscirà a tenere un saldo demografico positivo nei prossimi decenni, in un Paese che vive un lungo inverno della demografia. 
  • la forza lavoro è cresciuta di 62 mila unità (+3%) 
  • gli occupati sono 130 mila in più (+6,9%) 
  • il numero le persone in cerca di occupazione è sceso di 68 mila (-39,2%) 
  • il tasso di occupazione è passato dal 66,3% al 70,6% 
  • quello di attività dal 72,4% al 74,4% 
  • il tasso di disoccupazione è sceso da poco meno del 9% e sarà sotto il 4,5% 
  • il Pil è cresciuto più del 10% 
  • l’Export è cresciuto del 31,8%: ogni abitante dell’ER esporta per 19,1 mila euro a fronte di un veneto 16,88 mila e di un lombardo 16,28 mila 
  • Se poi andiamo al saldo commerciale, il nostro è addirittura il doppio di quello della seconda Regione: siamo a oltre 35 milioni di euro, contro i 19 del Veneto. 
  • Se guardiamo ai macrosettori, nel decennio, in Emilia-Romagna registriamo una crescita dell’industria e delle costruzioni più forte di quella del Nord-est e del Nord-ovest, mentre è più debole quella dei servizi 
  • Il Financial Times, ci colloca al posto tra le regioni europee per attrazione di Investimenti Diretti Esteri 
  • Secondo il Regional Innovation Scoreboard 2023 l'Emilia-Romagna si conferma come la regione più innovativa a livello nazionale 
  • La percentuale di spesa in ricerca e sviluppo è passata dall’1,7% al 2,15%, molto meglio del resto del Paese e del Nord, ma non ancora in linea con l’UE (2,27%) 
  • Di gran lunga, l’Emilia-Romagna è la prima regione per brevetti: 216 domande per milione di abitanti (a fronte dei 163 della Lombardia, che è la seconda). 
  • L’indice di copertura dei nidi è passato dal 35% al 45%. Vogliamo essere apripista non solo d’Italia, ma d’Europa. Ci siamo dati l’obiettivo di azzerare le liste d’attesa per rendere universale il servizio e, al pari della scuola, di renderlo anche gratuito. Con la nuova programmazione abbiamo già creato 2.350 nuovi posti e il nuovo bando è già partito. E dopo la drastica riduzione delle rette di cinque anni fa, adesso abbiamo reso gratuito il servizio in montagna e nelle aree interne. Stiamo estendendo l’insegnamento della lingua inglese dopo la prima fase sperimentale. Non siamo ancora arrivati a tutti, ma ormai ci siamo, la rivoluzione è compiuta e non si torna indietro. 
  • In 10 anni abbiamo quasi dimezzato la dispersione scolastica, passando dal 13,2% al 7,3
  • Quasi dimezzati anche i Neet: dal 20,6% all’11% 
  • Con il 47% di iscritti provenienti da altre regioni, l’Emilia-Romagna, con i suoi Atenei, è la regione più attrattiva di ambito universitario. 
  • Dal 2020 abbiamo investito 483 milioni nel diritto allo studio per quasi 110 mila borse complessive, con un aumento costante di studenti coinvolti. E i posti letto sono passati da 3.533 ai 5.100 previsti con gli ultimi interventi. 
  • L’istruzione terziaria della fascia 30-34 anni è passata dal 25,4%al 32,6% con le donne che registrano una percentuale quasi doppia. Facciamo meglio del Paese e del resto del Nord, ma siamo molto indietro rispetto all’Ue che ha oltre 10 punti percentuali in più. 
  • Meglio invece che della media Ue facciamo nell’apprendimento permanente, con il numero di persone che è cresciuto del 50%. 
  • La legge sull’attrattività e il trattenimento dei talenti che abbiamo varato l’anno scorso è un approdo di questo percorso, ma soprattutto un nuovo punto di partenza perché formare, trattenere e attrarre talenti è la cosa più importante che possiamo fare per i giovani e per la società, dopo aver messo tutti nelle condizioni di partecipare. 
  • Nel 2023 in Emilia-Romagna il rischio di povertà o esclusione sociale è tra i più bassi in Italia e in Europa. La percentuale al 7,4% è di fatto dimezzata rispetto al 2019 quando era al 14%. 
  • È diminuito il divario di genere nell’occupazione. È infatti cresciuto di oltre 5 punti percentuali il tasso di occupazione femminile che nel 2023 è pari al 69,1% (era al 63% del 2014). 
  • Prosegue per il quarto anno consecutivo la riduzione della quota di part-time involontario. Nel 2023 è al 7,0%, in calo per il quarto anno consecutivo (nel 2019 erano il 10,7%). 
  • È in crescita la quota di anziani trattati in assistenza domiciliare integrata. Nel 2023 hanno intercettato in regione il 10,95% delle persone di 65 anni ed oltre, nel 2014 erano l’8,9%. Superiore sia al dato medio delle regioni del Nord (9,19%) sia al dato medio nazionale (8,36%).