Episodio 1 | Pietro Cortelli - Neurologia
In ogni specializzazione della medicina, la ricerca scientifica e l’evoluzione tecnologica hanno prodotto cambiamenti straordinari. È un cammino fatto di piccoli passi, spesso invisibili a chi non è del mestiere, dove ogni frammento di superficie conquistata si traduce presto o tardi in qualcosa di preziosissimo per ognuno di noi. Riduzione della sofferenza, possibilità di guarigione, allungamento della vita. Se questo è vero per ogni campo della scienza medica, lo è in particolare per le scienze neurologiche, dove la ricerca è molto rapida e raggiunge traguardi spesso insperati. Anche per Parkinson, ictus, sclerosi multipla, epilessia, insonnia, ora ci sono buone notizie. Lo racconta il professor Pietro Cortelli, direttore dell'Istituto Scienze Neurologiche Bellaria di Bologna.
Trascrizione
Specialmente Pubblici
Episodio 1 | Pietro Cortelli – Neurologia
(voci che si sovrappongono)
Medicina d'emergenza urgenza. Oncologia medica. Medicina di comunità e delle cure primarie. Immunologia. Dermatologia. Neurologia. Neuropsichiatria. Malattie dell'apparato digerente. Medicina nucleare. Malattie dell'apparato respiratorio.
In ogni specializzazione della medicina, ricerca scientifica ed evoluzione tecnologica, hanno prodotto cambiamenti straordinari. I risultati sono spesso invisibili a chi non è del mestiere. È un cammino fatto di piccoli passi, una battaglia della conoscenza, dove ogni frammento di superficie conquistata, si traduce presto o tardi in qualcosa di preziosissimo per ognuno di noi. Riduzione della sofferenza, possibilità di guarigione, allungamento della vita. E anche per Parkinson, ictus, sclerosi multipla, epilessia, insonnia, ora ci sono buone notizie.
Specialmente Pubblici è la seconda serie del podcast prodotto da Regione Emilia-Romagna per rafforzare la consapevolezza che il servizio sanitario nazionale e quello regionale sono un patrimonio collettivo di grandissimo valore. Un patrimonio fatto di specializzazioni, di équipe e persone che si distinguono anche per riconoscimenti conseguiti in Italia e all'estero. Donne e uomini che hanno scelto di compiere ogni giorno un passo avanti per continuare a garantire le migliori cure a tutti, nessuno escluso.
Proseguiamo il nostro viaggio nell'eccellenza del sistema sanitario pubblico, incontrando una delle più affascinanti e misteriose specializzazioni: le neuroscienze. All'Istituto Scienze Neurologiche Bellaria di Bologna, anche oggi si è tagliato un nuovo traguardo. Ce lo racconta il professor Pietro Cortelli, ordinario di Neurologia dell'Ateneo bolognese, direttore dell'Istituto.
Pietro Cortelli, direttore dell’Istituto Scienze Neurologiche Bellaria di Bologna - Nel campo delle scienze neurologiche la ricerca è veramente molto, molto rapida e raggiunge traguardi spesso insperati. Quello che si costruisce nel tempo, grazie a network soprattutto internazionali e europei, è una struttura, un'infrastruttura, sulla quale poi nel tempo si riescono a identificare sempre più dei biomarcatori di malattia che possono essere importanti per una diagnosi precoce, un trattamento precoce della malattia. Proprio oggi è uscito su una delle più importanti delle riviste scientifiche che è “Nature Communication”, i risultati di uno studio che è partito nel lontano 2015, coordinato dall'Istituto di Scienze Neurologiche di Bologna, nel quale si arriva a riconoscere con sette anni di anticipo l'evoluzione verso particolari malattie neurodegenerative, tipo il Parkinson. Questo rappresenta il passo cruciale per poi avere, dopo che uno con un prelievo di sangue verifica qual è il suo stato, per poi avere la possibilità ovviamente di terapie specifiche che purtroppo al momento non sono disponibili, diciamo, nella pratica quotidiana, ma speriamo con tutti i trial clinici che ci sono in corso, che nel giro di 5/10 anni si riescano ad avere terapie significative per migliorare e rallentare l'invecchiamento fisiologico e, di conseguenza, anche tutte le malattie cosiddette legate all'invecchiamento.
Le neuroscienze non si rivolgono solo a questo tipo di malattie croniche. Hanno fatto passi da gigante per quanto riguarda la terapia, per esempio, dell'ictus, di cui abbiamo parlato anche nella precedente stagione. L'ictus in passato aveva esiti fatali in moltissimi casi. E nient'altro che la riabilitazione dopo che l'evento era successo. Oggi non è più così.
Cortelli - Oggi come oggi, nella stroke unit che abbiamo all'Ospedale Maggiore, si è in grado di trattare entro un'ora dall'inizio dei sintomi, andando a togliere il trombo che causa l'ischemia e quindi con dei recuperi molto, molto importanti. Lo stesso nel campo della neuroriabilitazione, che è un altro campo molto sviluppato all'interno del nostro IRCCS. Ci sono tecniche anno per anno e anche mese per mese innovative per la riabilitazione motoria, non solo specifica per quel tipo di danno neurologico, ma anche per riabilitare dal punto di vista cognitivo persone che possono aver perso particolari funzioni, come la parola, per esempio, o altre funzioni cognitive, ricostruendo proprio i network mediante tecniche riabilitative.
Tutto questo è permesso, anche perché abbiamo un altissimo livello di qualità diagnostica, ci spiega il professor Cortelli. Stiamo parlando delle cosiddette neuroimmagini che noi conosciamo come TAC cerebrale e risonanza magnetica cerebrale.
Cortelli - Oggi da quella acquisizione di segnale si possono costruire molteplici modalità di studio e quindi poter essere utili al neurochirurgo per dirgli fin dove, per esempio, è utile che lui debba, possa intervenire, piuttosto che al neuroriabilitatore per dirgli a che punto sta andando la ricostruzione del network, piuttosto che al neurologo che ha bisogno di sapere, per esempio, nel campo della sclerosi multipla, quando ho iniziato io a fare il neurologo, era una malattia purtroppo molto invalidante e nel giro di 10, 12 anni si vedevano disabilità molto, molto importanti.
Sul fronte della sclerosi multipla ci sono davvero buone notizie, come ci spiega il professor Cortelli. Oggi sono disponibili terapie che migliorano considerevolmente la qualità della vita dei pazienti, che in Regione sono oltre 8.000.
Cortelli - Oggi come oggi è una malattia che si controlla tutta la vita e molte delle persone che, grazie ai nuovi farmaci degli ultimi due anni, non di… la maggioranza, si può dire che quasi guarisce. Quindi è uno sviluppo enorme e all’IRCCS abbiamo un centro solo dedicato a questo, perché ormai ha raggiunto la terapia della sclerosi multipla un livello di alta specializzazione tale che necessita di neurologi che si dedichino solo a questi, come in questo caso la professoressa Alessandra Lugaresi. Abbiamo poi, naturalmente, delle tecniche chirurgiche, i nostri chirurghi, i nostri neurochirurghi, sono tra i migliori che ci sono nel campo nazionale e quindi non solo nel campo oncologico, ma oggi con la neurochirurgia si affrontano anche problemi come il Parkinson, si affrontano anche problemi come l'epilessia, si affrontano anche problemi nel quale stimolazioni di particolari nuclei ottengono risultati clinici diversi.
L'epilessia è una tra le più frequenti patologie neurologiche, riconosciuta come malattia sociale dell'OMS. Può esordire a tutte le età, in particolare quando si è bambini o anziani, e interessa circa una persona su 100. Si stima che in Italia ne siano affette oltre 500.000 persone.
Cortelli - L'epilessia è un altro campo di grandissimo sviluppo, nel senso che anche lì i farmaci hanno fatto uno sviluppo enorme per cui il controllo delle crisi è una cosa realmente possibile, riportare alla qualità di vita le persone che hanno questo tipo di malattia. Inoltre al Bellaria, nel nostro IRCCS, abbiamo una rianimazione dedicata ai problemi neurologici, dove si sono sviluppati competenze, soprattutto sull'adulto, di grandissimo livello perché riescono a gestire le fasi acute di malattie che poi, una volta che hanno superato alcuni stadi, possono tornare quindi a una dimissione, cosa che non è così comune in una rianimazione.
La neurologia a Bologna può contare su una storia lunga e di grande prestigio che è interessante ripercorrere per comprendere come e perché nascono le eccellenze. Lavorare insieme, condividere anche lo spazio di lavoro, di studio e di pratica clinica. Anche al Bellaria questo ha fatto la differenza.
Cortelli - Diciamo che la neurologia a Bologna è nata e si è sviluppata in ambito universitario, unicamente universitario, fino agli anni 2000. E allora, diciamo, il nostro capo era il professore Elio Lugaresi e il professor Montagna. Purtroppo non ci sono nessuno dei due più qui con noi, che però hanno costruito una scuola molto solida e soprattutto hanno diversificato nei vari campi molti dei ricercatori, per cui alcuni erano dedicati ai disturbi del sonno, per quale la clinica neurologica è stata famosa nel mondo e lo è tuttora. Alcuni sono stati dedicati alle cefalee, alcuni sono stati dedicati ai disturbi del sistema nervoso vegetativo, alcuni ai disordini del movimento, alcuni alla sclerosi multipla. Quindi la visione, diciamo, innovativa di quel tempo è stata quella di capire che si andava verso specializzazioni per ogni tipo di fisiopatologia, diciamo, e di malattia. Poi, all'inizio degli anni 2000, nacque questa idea vincente di mettere insieme nello stesso istituto tutte le attività che riguardavano le scienze neurologiche. È stata un'idea vincente che ha permesso di diventare l'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, unico nella nostra regione per quanto riguarda le scienze neurologiche, e uno dei più importanti che ci sono in Italia. E questo ha permesso di mettere nello stesso istituto nuovo, quindi con laboratori moderni, con un concetto innovativo sia del ricovero e dello studio del malato, per cui ricoveri, diciamo, camere di ricovero e laboratori per studiare i pazienti sono nella stessa struttura, nello stesso piano, per cui i tecnici possono parlare con gli infermieri e così anche i diversi specialisti.
Facciamo un passo indietro, agli inizi. Ricorda se c'è stato un episodio che ha segnato stato il suo cammino?
Cortelli - Inevitabile che ricada negli anni '80, quando in clinica neurologica fu scoperta, diciamo, l'ultima nuova malattia neurologica. Io ero all'ultimo anno di specialità e il professor Lugaresi vide questo paziente che andò da lui dicendogli che non dormiva da due mesi, che aveva visto morire allo stesso modo sia la mamma che la sorella e che anche lui sarebbe morto entro 6 mesi. Naturalmente Lugaresi lo ricoverò subito, e disse: “io non ho mai sentito niente del genere”. E quindi cominciamo a studiare questo signore, che si chiamava Silvano, e io fui quello che l'ha seguito fino all'ultimo giorno. Scoprimmo poi, attraverso gli studi di anatomia patologica, che questa malattia – che poi Lugaresi chiamò fatal familial insomnia, in italiano insonnia fatale familiare – sostanzialmente comportava delle lesioni in una parte particolare del talamo, che è un organo posizionato all'interno del cervello, ed era genetica. Si scoprì che dipendeva poi da una anomalia del gene che produce la proteina prionica… allora era il tempo della mucca pazza e quindi il prione era una delle proteine più di moda e importanti da studiare in quel periodo. Attraverso Silvano io ho conosciuto tutta la famiglia, che era nel nord-est d'Italia. Andai di casa in casa a fare tutti i prelievi, a raccogliere tutte le storie, eccetera eccetera. Da lì poi scoprimmo il disturbo genetico e nel '97 Stanley Prusiner vinse il premio Nobel dimostrando che bastava la proteina prionica per creare la malattia e questo l'ha fatto anche grazie a una parte di esperimenti che venne a fare a Bologna. Allora ero molto giovane e quindi insomma avere pubblicato su “New England”, su “Science”, tutti questi giornali incredibili, mi sembrava impossibile per me. E invece...
Che cos'è la chirurgia endonasale che ha reso famoso il Bellaria, e perché è così importante?
Cortelli - Siamo uno dei due, tre centri migliori d'Italia, aggredendo il microadenoma attraverso il naso, quindi senza più bisogno di aprire, diciamo, la scatola cranica. È nata al Bellaria col professor Giorgio Frank e adesso Mazzatenta è quello che ha preso le redini di questa tecnica, che è una tecnica di grandissima innovazione, viene gente un po' da tutta Italia.
Anche per la cura dell'emicrania, il Bellaria attrae tante persone.
Cortelli - Abbiamo capito il meccanismo del dolore dell'emicrania che negli anni '90, che è completamente diverso dal dolore in generale, e da lì sono nati farmaci specifici. Oggi abbiamo degli anticorpi contro una sostanza specifica che si chiama CGRP che ti cambiano la vita. Allora lì sì che tu sei contento e soddisfatto perché contemporaneamente fai una diagnosi, trovi una terapia e sei sicuro che gli dai una qualità di vita nettamente migliore di quella precedente. Il dottore vuol guarire i suoi pazienti.
La sanità pubblica in due parole.
Cortelli - La sanità pubblica è un privilegio e una ricchezza imperdibile per la salute di tutti i nostri cittadini.
(risate in sottofondo)
Cortelli - Infatti, ho detto questa cosa qui, ma intanto dentro – visto che io faccio anche il direttore operativo di tutto l'ospedale – non mi sostituiscono le maternità. Il Servizio sanitario regionale, ovviamente, è un'eccellenza, ma anche grazie al fatto che chi ci lavora e ci mette la faccia non ha orario e si spende al 100% e oltre. I nostri studenti sono bravissimi, però non hanno la stessa mentalità, perché guardano più la loro qualità di vita. I miei figli, nessuno ha fatto medicina, io e mia moglie siamo tutti e due neurologi. E ti alzi di notte, vai di guardia, ti chiamano. Mio figlio fa fisica, dice: “io ho una bella equazione quando mi va”... Mia figlia fa l'antropologa culturale. È una vita che ti deve proprio piacere.
Specialmente Pubblici è un podcast prodotto da Regione Emilia-Romagna. Direzione artistica e voce narrante sono di Mimma Nocelli. Il progetto editoriale è di Homina Comunicazione. Postproduzione e sound design sono di Fonoprint.