Trascrizione

Specialmente Pubblici Episodio 8 | Stefano Zaffagnini – Chirurgia ortopedica

Come si può parlare di eccellenze della sanità dell'Emilia-Romagna senza soffermarsi sul celeberrimo Ospedale ortopedico Rizzoli di Bologna? (voci da telegiornali) Pubblicata oggi la graduatoria annuale della rivista statunitense Newsweek dei migliori ospedali del mondo, distinti per specialità. Per il quinto anno consecutivo, l'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna si posiziona nella top ten mondiale dell'ortopedia e mantiene stabilmente il primo posto in Italia. La classifica di Newsweek è stilata sulla base di uno studio che considera tre ambiti: le valutazioni di 40.000 esperti, tra cui medici, dirigenti ospedalieri e operatori sanitari, le certificazioni acquisite... (dissolvenza)

La pubblicazione del ranking si aggiunge ad altri prestigiosi riconoscimenti assegnati dall'American Academy of Orthopedic Surgeons, a diversi professionisti dell'Istituto Rizzoli, alla Clinica Seconda, diretta da Stefano Zaffagnini, alla chirurgia… (dissolvenza)

Specialmente Pubblici è la seconda serie del podcast prodotto da Regione Emilia-Romagna per rafforzare la consapevolezza che il servizio sanitario nazionale e quello regionale sono un patrimonio collettivo di grandissimo valore. Un patrimonio fatto di specializzazioni, di équipe e persone che si distinguono anche per riconoscimenti conseguiti in Italia e all'estero. Donne e uomini che hanno scelto di compiere ogni giorno un passo in avanti per continuare a garantire le migliori cure a tutti, nessuno escluso.

Guadagnano di meno dei colleghi belgi, danesi, tedeschi, ungheresi, irlandesi, inglesi. I loro stipendi sono superiori solo a quelli dei camici bianchi di Estonia, Grecia e Portogallo. Sono i medici ospedalieri del sistema sanitario pubblico italiano, specialisti e chirurghi che in molti casi sono personalità di riferimento nella comunità scientifica, ma che purtroppo non godono dei riconoscimenti a cui potrebbero ambire in altri Paesi. Anche per questo alcuni di loro se ne vanno dalle strutture pubbliche, perfino da quelle di eccellenza, e i giovani scelgono sempre più di spostarsi all'estero.

Stefano Zaffagnini, dirigente capo della Seconda clinica ortopedica dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna – Sono il dirigente capo della Seconda clinica ortopedica dell'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna. Perché io sto nel pubblico ancora? Perché secondo me, nella mia devozione al malato, l'idea è quella di fare quello che serve al malato e di essere speciali per il malato prima di tutto, perché la nostra missione è quella di essere bravi e riuscire a risolvere le problematiche che ci troviamo di fronte ogni giorno, dalla più semplice alla più complessa.

È la voce del professor Stefano Zaffagnini, punto di riferimento nel trattamento dei traumi dello sportivo e delle lesioni degenerative delle principali articolazioni. Un'intera carriera di studi e di pratica clinica nel laboratorio di biomeccanica e l'attenzione alle percezioni del paziente hanno permesso al professore di sviluppare nuove tecniche cliniche, con l'ausilio della chirurgia computerizzata e nuove metodiche mini-invasive di ingegneria tissutale e sostituzione biologica articolare.

Zaffagnini – Il Rizzoli è un istituto che nella sua vita è sempre stato iper-specialistico, e quindi non si può pensare di paragonare il Rizzoli a una struttura quale può essere un ospedale come il Maggiore o ospedali minori, perché noi siamo nati e siamo sempre stati creati e cresciuti proprio per cercare di fare della ricerca e per fare della chirurgia d'avanguardia. E quindi è questo che ci contraddistingue da tutti gli altri ospedali, perché da noi si può trovare la possibilità di fare degli interventi che sono poi stati trasmessi da quella che è la ricerca che ci ha permesso di avere delle nuove idee che hanno permesso poi di sviluppare dei nuovi interventi.

La vocazione distintiva del Rizzoli si evidenzia anche nei numeri, che raccontano di una realtà che catalizza le attese di un bacino molto ampio di pazienti, ma anche di specialisti.

Zaffagnini – Più del 50% dei nostri malati vengono da fuori Regione, noi facciamo dei malati della Bologna stessa non più del 30%, quindi vuol dire che siamo attrattivi da tutte le parti d'Italia, proprio per le caratteristiche che ci hanno sempre contraddistinto, cioè per avere della chirurgia che da altre parti non viene fatta. E quindi è questo che ci contraddistingue. Quindi noi dobbiamo sapere che noi facciamo più di 19.000 interventi l'anno. Facciamo parte degli ospedali più grandi al mondo. Una società che si chiama ISO, di cui noi facciamo parte, perché siamo considerati come l'Hospital for Special Surgery di New York, come la Chirurgia Alemana del Cile, la chirurgia del Centro Ospedaliero del Messico, il Royal Force di Londra, sono tutti gli ospedali più grandi al mondo. Però noi, così piccoli come siamo, siamo considerati a livello ortopedico delle eccellenze perché noi facciamo più di 19.000 interventi l'anno. Quindi è i numeri e la chirurgia che noi facciamo che ci fa diversi dagli altri ospedali.

Il professor Zaffagnini è considerato uno dei più autorevoli chirurghi nel mondo per il trattamento del menisco, ai primi posti anche per altre articolazioni. Come lui, diversi colleghi luminari del Rizzoli annoverano premi e riconoscimenti in diverse specialità, oltre che pazienti di fama del mondo dello sport.

Zaffagnini – A me non piace lodarmi, quindi, cioè… non è quello che fa l'eccellenza. L'eccellenza la fa curare i malati ogni giorno, essere sempre sul pezzo e soprattutto cercare di fare delle ricerche che permettano sia a me, ma anche ai chirurghi che verranno dopo di me, di essere all'avanguardia, di essere quelli che possono dire: “noi faremo questo tipo di trattamento o quest’altro tipo di trattamento”.

Essere sempre all'avanguardia per non perdere le posizioni raggiunte. Ma come è possibile quando le nuove tecnologie applicate alla chirurgia moltiplicano le possibilità di cure, e di contro, le risorse indirizzate alla sanità pubblica continuano a calare?

Zaffagnini – Se non ci lasciate fare il nostro lavoro, sarà sempre più difficile fare ricerca e migliorare quella che è la condizione dei nuovi chirurghi, ma anche dei malati stessi. Se non c'è ricerca, non c'è miglioramento di quelle che saranno le condizioni dei prossimi malati. Questo è il messaggio che voglio dare, perché se uno non dice mai le cose che funzionano e quelle che non funzionano, non andremo mai avanti. È ora che ci sia un cambio di passo nel trattare noi medici che stiamo ancora nel pubblico, nonostante ci siano delle sirene che si fanno sempre ogni giorno più forti per cercare di mandarci fuori… ma a me piace il mio lavoro perché io sono nato per fare questo lavoro e… fino a che me lo permetteranno, di fare quello che mi piace, io continuerò a stare qui.

Anche noi ci commuoviamo di fronte a queste testimonianze professionali, ogni volta che nelle corsie degli ospedali pubblici incontriamo luminari di fama internazionale che scelgono di mettere le loro competenze a disposizione di tutti indistintamente.

Zaffagnini – Questo è il fiore all'occhiello del Rizzoli, perché se voi non permettete a noi stessi chirurghi di fare della chirurgia d'avanguardia, della chirurgia innovativa, della chirurgia robotica, della chirurgia con l'intelligenza artificiale che verrà avanti, eccetera, eccetera, saremo sempre più in discesa, andremo sempre più vicino a essere un ospedale come tutti gli altri, cosa che invece non siamo mai stati. E questo, secondo me, va sottolineato, perché altrimenti, se voi volete che il Rizzoli continui ad essere quello che è sempre stato da quando è nato 125 anni fa, dovete lasciarci fare il nostro lavoro di chirurgia d'avanguardia, di eccellenza, e per cercare di migliorare quelle che sono le possibilità chirurgiche di noi stessi. Per – sempre - il malato che deve essere sempre al centro del nostro lavoro.

Ci sono personaggi molto noti che, in caso di infortunio, non accettano di essere operati e seguiti, se non al Rizzoli.

Zaffagnini – Tra i nostri malati ovviamente si possono annoverare non solo i malati normali, ma anche atleti, atleti professionisti… Ultimamente, diciamo, abbiamo avuto molti pazienti che erano sportivi di altissimo livello, come campioni del mondo di alcune specialità, atleti olimpici, oppure i soliti calciatori della serie A, che vengono da noi a fare il trattamento che deve essere il più opportuno possibile per permettere a questi atleti di tornare nel minor tempo possibile a fare il loro sport.

Cos'è dunque la sanità pubblica?

Zaffagnini – La sanità pubblica è il cuore pulsante della vita sanitaria di una nazione e quindi, secondo me, deve essere un fiore all'occhiello che deve essere sempre più nutrito e mantenuto per permettere, appunto, di avere una generazione di chirurghi che sia sempre all'avanguardia.

Specialmente Pubblici è un podcast prodotto da Regione Emilia-Romagna. Direzione artistica e voce narrante sono di Mimma Nocelli. Il progetto editoriale è di Homina Comunicazione. Postproduzione e sound design sono di Fonoprint.