I problemi più seri però non sono quelli esposti finora. C'è un lato oscuro dell'accessibilità che proprio con gli audiolesi viene posto in drammatica evidenza: il problema della lingua.
Gli esseri umani imparano a parlare la lingua dei genitori (lingua madre, per l'appunto) nell'età compresa tra i due e i quattro anni ascoltando ed imitando gli adulti che li circondano. In questo periodo della vita non si imparano soltanto un certo numero di parole, ma anche la costruzione sintattica e grammaticale, anche se la coscienza dei meccanismi che la regolano vengono appresi più tardi.
Da studi della neurofisiologia pare si sia giunti alla conclusione che in quell'età cruciale il cervello si specializza e mette a disposizione il massimo delle sue risorse proprio per imparare la lingua. Al termine di tale periodo questa particolare propensione ad apprenderla va, via via, scemando. Un fatto di cui abbiamo prova tutti noi che non abbiamo imparato l'inglese in età infantile e continuiamo anno dopo anno a frequentare corsi della lingua di Shakespeare senza trarne particolari benefici.