Terre in moto

Vista da vicino del 17 giugno 2013

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La rinascita del settore agricolo emiliano ad un anno dal terremoto . Le testimonianze dirette degli imprenditori ci raccontano di un sistema di regole per il risarcimento che funziona, e che ha già permesso a chi ha seguito l'iter previsto di ottenere quanto gli era dovuto. C'è il Caseificio Razionale Novese, che ha appena ricevuto dalla struttura commissariale 12 milioni di euro a totale compensazione delle 74 mila forme di Parmigiano Reggiano perdute nel sisma, c'è il primo imprenditore agricolo che a Crevalcore ha ricevuto il risarcimento per i lavori di ripristino della sua abitazione; a Vigarano Mainarda, nel ferrarese e a Mirandola si ritrovano poi alcune delle tante storie di tenacia e coraggio della campagna emiliana.
Di Ermanno Muolo

 

Trascrizione

Germano Tosi – Presidente caseificio razionale novese

Oggi possiamo dire che siamo come se il terremoto non fosse venuto.

Ermanno Muolo – Giornalista Voce Narrante
E invece il terremoto è venuto.
Il caseificio razionale novese, uno dei più importanti della zona, era in ginocchio, le sue oltre 74 mila forme di Parmigiano reggiano per terra, perdute, il futuro impossibile.
Ma ad un anno dal sisma il caseificio è in piena efficienza, le nuove scalere antisismiche ospitano già le forme marcate maggio 2013 e 12,2 milioni di euro sono appena arrivati dalla struttura commissariale.

Germano Tosi – Presidente caseificio razionale novese
Il sistema funziona, tanto è vero che quelli della Regione ci dicevano sempre: “presentate, presentate la domanda”. Ci abbiamo messo molto del nostro ma abbiamo dovuto avere anche molta comprensione e collaborazione sia col Parmigiano che con la Regione. Sono contentissimo io e tutti noi produttori perché oggi, avendo avuto la garanzia e addirittura la firma della cambiale Errani, le banche ci danno i soldi e noi andiamo avanti e molto contenti.

Ermanno Muolo – Giornalista Voce Narrante
Ci spostiamo nella campagna di Crevalcore. Anche qui il terremoto ha colpito e duramente. Una casa rurale pesantemente danneggiata, la necessità di abbandonarla immediatamente, la voglia di rientrarci al più presto.
Un grosso sforzo di volontà e risorse e adesso l'arrivo dei soldi da parte delle istituzioni a coprire il 100 per cento delle spese per ricostruire

Armando Minozzi – Azienda Agricola Cavecchia
Sono stati spesi 46.000 euro e sono stati pagati 46.000 euro. L'iter è praticamente stato che, una volta concluso il grosso dei lavori, cioè il lavoro con le piastre e con i tiranti, il mio professionista, il mio geometra, ha presentato la domanda in Comune. È stata esaminata in Comune, hanno mandato il famoso Mude in banca, dopodiché la banca in dieci giorni ci ha fatto i bonifici per il professionista, per i muratori, per le spese che avevo sostenuto io personalmente.

Tiberio Rabboni – Assesore Agricoltura Regione Emilia-Romagna
La ricostruzione funziona, i soldi ci sono, la copertura della ricostruzione è garantita al 100% dei costi necessari e la documentazione richiesta non è un ostacolo all'ottenimento del finanziamento. Il meccanismo sta funzionando.

Ermanno Muolo – Giornalista Voce Narrante
E il sistema va perfezionandosi: una recente ordinanza del commissario Errani elimina i vincoli architettonici sui fabbricati rurali con danni superiori al 50%, semplificando e accelerando una ricostruzione più attuale per forme e dimensioni

386 aziende agricole stanno poi ricevendo le concessioni per il risarcimento di attrezzature, macchinari, strutture e scorte, per 28 milioni di euro un terzo bando si chiuderà a settembre per altri 10 milioni

Ma la regione pensa anche al rilancio del settore nelle zone colpite.
65 milioni di euro finanzieranno tra luglio e ottobre una serie di bandi destinati a progetti di sviluppo nel campo agricolo e agroalimentare tra questi 20 milioni per la sicurezza sismica dei fabbricati rurali non danneggiati.

Arriviamo a Vigarano Mainarda dove la società agricola Frattina ha appena ricevuto la concessione al risarcimento dei danni; un antico fienile crollato il danno più importante, la scelta convinta di rimettersi in piedi con le proprie forze e di non chiedere niente più del necessario:

Carlo Alberto Roncarati – Società Agricola Frattina
La ricostruzione del fienile sarebbe costata tanto. Abbiamo ritenuto di non doverlo ricostruire, a malincuore, e di utilizzare gli altri immobili di cui l'azienda è dotata. Poiché la dotazione è significativa abbiamo evitato di fare speculazioni perché non ci è sembrato il caso. La frase orgogliosa che mi è piaciuta sentire pronunciare da Errani, diventato dopo commissario straordinario, ma fin dal primo momento aveva detto “vogliamo gestirla noi questa questione e non chiederemo più di un centesimo di quello che ci spetta”.

Ermanno Muolo – Giornalista Voce Narrante
Tante altre aziende stanno preparando la loro domanda di risarcimento. Si ritrovano tratti emiliani che il terremoto ha evidenziato: la tenacia e il coraggio nell'emergenza, la calma e la fiducia nella fase successiva, la voglia di darsi da fare e l'ironia, che non viene mai meno.

Gianni Golinelli – Azienda Agricola Golinelli di Mirandola (MO)
Sembrava di essere in guerra, c'era una scossa attaccata all'altra però bisognava reagire. Abbiamo cercato di ripristinare le condizioni minime per poter andare avanti col nostro lavoro. Con i dipendenti che si sono sacrificati, e la famiglia... insomma... ce l'abbiamo fatta. Interpreta i regolamenti, li guardi da destra, da sinistra, insomma non è semplice ma la fase peggiore l'abbiamo passata, voglio sperare. Adesso abbiamo fatto quello che serviva per tirare avanti diciamo, per garantire la continuità all'azienda, però sono situazioni, come potete vedere temporanee, cioè provvisorie. Adesso bisogna, con calma, riuscire a mettere a posto l'azienda come prima, possibilmente anche meglio di prima.

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ultima modifica 2018-03-15T17:00:15+01:00
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