Applicazione Par condicio referendum/amministrative 2025
In vigore dal 1^ aprile 2025 per i referendum dell’8-9 giugno. Documento condiviso fra Giunta e Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Il 25 e il 26 maggio 2025 si terrà il primo turno delle elezioni amministrative (5 i Comuni al voto, 175 mila il numero complessivo di abitanti coinvolti). Il turno di ballottaggio sarà l’8 e 9 giugno, quando si voterà anche per 5 referendum abrogativi sulla cittadinanza e sul lavoro.
Referendum
I referendum riguarderanno i seguenti temi:
- Cittadinanza
1 - Si punta al dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni;
- Lavoro
2 - Abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs act (via le norme sui licenziamenti che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziato in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015);
3 - Cancellazione del tetto all'indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese (si punta ad alzare le tutele per chi lavora in aziende con meno di 15 dipendenti, eliminando il limite massimo di sei mensilità all'indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato);
4 - Eliminazione di alcune norme sull'utilizzo dei contratti a termine.
5 - Esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro (si vogliono tagliare le norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all'impresa appaltante).
Elezioni amministrative
I Comuni al voto saranno:
Ravenna, Varano de’ Melegari (PR), Fontevivo (PR) e Bertinoro (FC), San Prospero (MO). Complessivamente i Comuni interessati dal voto hanno una popolazione pari a 175.432 abitanti.
Ci sono quindi tutte le condizioni per l’applicazione di una par condicio attenuata, relativa ai soli territori dove si vota (di cui non si parlerà nella comunicazione istituzionale, se non in maniera impersonale su attività che se non comunicate precludano la regolare attività dell’Ente).
Regole per la Par condicio
L’ingresso nel periodo elettorale comporta il rispetto della normativa nazionale sulla par condicio (legge 28/2000), con limitazioni anche per l’attività di comunicazione istituzionale degli Enti e delle amministrazioni pubbliche.
Periodo che si apre oggi, per i soli referendum dell’8-9 giugno, martedì 1^ aprile 2025, come comunicato dal Corecom regionale.
Come ormai avviene da tempo, l’obiettivo è quello di una applicazione condivisa della norma da parte dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta e del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa, attraverso il rispetto di regole definite insieme e illustrate sia in Giunta regionale sia in Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa e il conseguente loro via libera.
Tali regole riguardano tutte le strutture regionali che svolgono attività di comunicazione, comprese le Agenzie regionali e le Aziende sanitarie.
La proposta condivisa da Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta e Servizio informazione dell’Assemblea legislativa parte dal parere positivo sulle linee applicative della normativa nazionale (articolo 9 della legge 28/2000) espresso dal presidente del Corecom il 28 marzo 2019.
Per approfondire: il testo del parere Corecom e la relativa documentazione
Riflette la peculiarità della consultazione referendaria e ha come obiettivo una comunicazione istituzionale corretta ed equilibrata, che tuteli il dovere di informare i cittadini e la società regionale sull’attività istituzionale dell’Ente garantendo imparzialità e non ingerenza rispetto alla consultazione stessa, e l’omogeneità di comportamento delle strutture di comunicazione di Giunta e Assemblea legislativa regionali, seguendo indicazioni condivise in un campo – l’applicazione della norma sulla par condicio – che continua a vedere una diffusa difformità di comportamenti da parte degli uffici stampa pubblici in tutto il Paese, dagli organi centrali agli enti territoriali.
In generale, occorre sottolineare come l’attività istituzionale dell’Ente non sia interessata dalla normativa sulla par condicio. Lo è solo l’attività di comunicazione istituzionale, sia quella interna rivolta a uffici e personale, sia quella esterna rivolta ai cittadini.
È poi vietato promuovere o sostenere i partiti o i promotori referendari, così come i contrari, attraverso la comunicazione istituzionale dell’Ente.
Di conseguenza, dal 1^ aprile la comunicazione istituzionale dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta e del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa eviterà in maniera tassativa il riferimento a temi relativi ai dispositivi referendari e alla consultazione in sé.
Quindi, nei comunicati e nell’attività multimediale non si parlerà dei referendum, del merito della consultazione, di eventi/iniziative collegati, sia in Emilia-Romagna che fuori il territorio regionale, di promotori e forze politiche che dovessero pronunciarsi sul referendum, così come di chiunque lo dovesse fare, a maggior ragione se organismi regionali ed esponenti di Giunta e Assemblea legislativa.
Nel dettaglio, cosa cambia
Da parte dell’Agenzia di informazione della Giunta e del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa:
- i temi referendari e le posizioni su di essi non potranno comparire o essere oggetto della comunicazione istituzionale, ovvero comunicati e attività multimediale (video, videocomunicati, foto, web, social);
- dalla comunicazione istituzionale - ovvero comunicati e attività multimediale (video, videocomunicati, foto, web, social) – saranno esclusi temi, provvedimenti, progetti, confronti e qualsiasi tipo di iniziativa regionale, di Giunta e/o assembleare, che riguardino tutti i temi oggetto dei referendum;
- sul portale e sui profili social della Regione e dell’Assemblea legislativa le news non potranno riguardare in alcun modo tutti i temi oggetto del referendum;
- lo stesso avverrà per le conferenze stampa e per le campagne di comunicazione istituzionale.
Qualora vi siano informazioni relative ai temi della cittadinanza o del lavoro (esempio: bandi, finanziamenti, normative e regolamenti, scadenze, ecc.) - informazioni da dover essere comunicate per non mettere a rischio il regolare svolgimento dell’attività dell’Ente e non pregiudicare la possibilità di accesso di cittadini, imprese, componenti la società regionale -, dovranno essere oggetto di comunicazione istituzionale secca e oggettiva, con i soli dati essenziali, e in forma impersonale, quindi senza la citazione di nomi e cognomi, dichiarazioni, foto e immagini.
Essendoci anche un turno elettorale amministrativo comunale, come già in passato, non appena il Corecom comunicherà l’avvio della par condicio anche per questa tornata di voto, non verrà svolta attività di comunicazione di nessun tipo relativamente ai Comuni al voto e a eventuali consiglieri regionali o assessori regionali candidati alla carica di sindaco o di consigliere comunale nei suddetti Comuni.
Al di fuori delle limitazioni sopra elencate, la comunicazione istituzionale della Regione (Giunta e Assemblea legislativa) proseguirà regolarmente.