Il progetto di ricerca Rischio di contaminazione da idrocarburi degli oli minerali in oli extra vergine di oliva della regione Emilia-Romagna: tra prevenzione e ricerca ha riguardato la valutazione del rischio di contaminazione da idrocarburi degli oli minerali (MOH) negli oli extra vergini di oliva prodotti in Emilia-Romagna.

I MOH, che comprendono sia gli idrocarburi saturi (MOSH) che quelli aromatici (MOAH), sono composti derivati dalla distillazione e dalla raffinazione del petrolio. Diversi articoli scientifici e rapporti ufficiali indicano come queste molecole possano potenzialmente contaminare anche gli oli di oliva. In particolare, possono essere introdotte accidentalmente nell'olio attraverso l'uso di pesticidi, detergenti, lubrificanti e altri prodotti utilizzati nei frantoi e in campo.

La presenza di MOAH presenta profili di rischio per la salute, in quanto possono agire come agenti genotossici, danneggiando il DNA delle cellule e aumentando il rischio di sviluppare tumori. I MOSH, considerati meno pericolosi, possono invece accumularsi nel fegato e nel sistema linfatico. Nonostante l’esposizione alimentare a questi ultimi non sembri sollevare rilevanti preoccupazioni per la salute, risulta fondamentale continuare a monitorare anche questi composti.

Durante il progetto è stato realizzato un questionario che è stato sottoposto ai tecnici e ai produttori della filiera olivicolo-olearia in Emilia-Romagna, con l'obiettivo di valutare a) quale sia la consapevolezza del rischio di contaminazione da MOH e b) l’adozione o meno di pratiche preventive.

La somministrazione del questionario ha permesso di raccogliere informazioni rilevanti sulla percezione del rischio da parte degli operatori del settore. Inoltre, sono state condotte analisi su sistemi modello e su campioni di oli extra vergini di oliva, utilizzando tecniche come la micro-estrazione in fase solida (SPME) accoppiata alla gascromatografia e spettrometria di massa (GC-MS) al fine di identificare potenziali marcatori volatili, legati alla contaminazione da MOH. Questi marcatori risultano utili per sviluppare un metodo rapido di screening in contesti di routine da utilizzare per il monitoraggio della qualità degli oli in affiancamento al metodo analitico ufficiale per la determinazione dei MOH che è l’unico attualmente validato e dunque probante, ma che risulta laborioso e complesso.

Nel corso del progetto è stato organizzato un incontro formativo online, rivolto ai tecnici della filiera olivicola-olearia, con l'obiettivo di sensibilizzare gli operatori del settore riguardo al rischio di contaminazione da MOH e di promuovere pratiche agricole e tecnologiche, in fase di campo e di trasformazione, che possano ridurre al minimo questo rischio.

L’obiettivo del progetto è stato quindi duplice: non solo sviluppare strumenti per il monitoraggio e la tutela della qualità dell'olio extra vergine di oliva, prodotto simbolo della dieta mediterranea, ma anche rafforzare la capacità del settore di rispondere efficacemente ai rischi emergenti, tutelando così la salute dei consumatori.

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