Scheda/Dalla prima fase emergenziale a oggi
Da subito l’attività di Arpae si è concentrata sull’analisi dell’acqua presente all’interno della centrale (che si sviluppa per diverse decine di metri sotto il livello dell’acqua dell’invaso) per supportare l’attività dei Vigili del fuoco, a tutela della salute e sicurezza dei sommozzatori, e in alcuni punti esterni sulle acque del bacino.
Le prime analisi effettuate a partire dal 10 aprile, hanno riscontrato nelle acque confinate all'interno della centrale elevati livelli di idrocarburi, presenza di alcuni metalli (piombo, cadmio, cromo, antimonio, zinco, nichel, rame) in concentrazione significative per zinco, antimonio e piombo.
Le analisi sulle acque del lago hanno invece riscontrato la presenza di valori superiori ai limiti di quantificazione di idrocarburi, probabilmente correlabili alle prime fasi dell’incidente, mentre non sono state rilevate concentrazioni di metalli. Esclusa anche la presenza di fibre di amianto.
L’attività di controllo e monitoraggio di Arpae è continuata costantemente con 5 giornate di rilevazione a partire dal 19 aprile fino al 6 giugno che hanno riguardato campionamenti ed analisi delle acque all'interno del pozzo a diverse profondità (-1,-15 e -30 m) e in 4 differenti punti di rilevazione: interno della centrale (solo in fase emergenziale); riva del lago in prossimità della centrale; centro del bacino; in prossimità della diga di Suviana (punto di monitoraggio della rete regionale ambientale lacustre monitorato da Arpae e che quindi può contare su una serie storica di dati).
Già a inizio maggio si è verificato un netto e progressivo miglioramento della qualità delle acque del bacino di Suviana in merito alla presenza di idrocarburi, con un unico segnale di presenza nel punto di campionamento in superficie in centro lago.
Rassicuranti anche i dati sui parametri chimici considerati ai fini della classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici: nessuno scostamento è stato rilevato rispetto ai risultati delle serie storiche disponibili.
Il lago aveva una classificazione di qualità “buona” sia per lo stato chimico sia per lo stato ecologico ed era utilizzato per l’approvvigionamento idropotabile.
Il 28 maggio è terminata la prima fase di regimazione del livello dell’acqua all’interno della centrale, con la chiusura– ad opera dei sommozzatori– della paratoia del Gruppo 2, che separa idraulicamente la condotta del manufatto dal lago.
Con Ordinanza n. 83 del 11 giugno 2024 del Presidente della Regione si sono stabilite le regole per l’adozione della Via (Valutazione di impatto ambientale) e del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) per la realizzazione e l’esercizio, da parte di Enel Green Power Italia srl, dell’impianto necessario a trattare i circa 50.000 metri cubi di acqua contenuti nella centrale prima di essere reimmessi nel lago di Suviana.
Il giorno successivo all’Ordinanza, il 12 giugno 2024, Enel Green Power Italia ha presentato l’istanza per ottenere il Paur.
Il 14 giugno si è svolta la prima riunione della Conferenza dei Servizi per la Valutazione dell’impatto ambientale a cui hanno partecipato, oltre alla Regione, Città Metropolitana, Comuni di Camugnano e Castel di Casio; Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia Orientale; Arpae; Ausl e Soprintendenza. La Conferenza si è conclusa il 4 luglio, esprimendo unanime parere positivo al progetto di Enel Green Power.
Con Ordinanza del Presidente della Regione n. 96 del 9 luglio 2024– dunque a soli 29 giorni dall’avvio della procedura- è stato adottato il Paur che ha autorizzato la realizzazione dell’impianto.