Introduzione
Calendario di aperture rispettato, con la rete dei primi 30 CAU attivi in tutta l’Emilia-Romagna completata; quasi 39mila accessi, che superano i 50mila considerando anche l’attività di Ferrara, tra le prime a partire in via sperimentale, e una previsione di 500mila nel 2024, grazie anche alla ventina di nuove strutture che saranno realizzate quest’anno.
Tempi medi d’attesa contenuti, inferiori ai 90 minuti; assistenza e cura prestate in loco nella stragrande maggioranza dei casi (83%); 60% dei medici giovani, con meno di 35 anni; problemi ortopedici, gastrointestinali e disturbi minori i motivi d’accesso più frequenti (52%), segno che i cittadini, per le patologie meno gravi, si rivolgono direttamente ai Centri di assistenza urgenza, voluti dalla Regione e realizzati proprio per la gestione diretta delle urgenze a bassa complessità, invece che ai Pronto soccorso, che possono così concentrarsi principalmente sulle emergenze. Anche in questo caso, lo dicono i numeri: da un primo raffronto tra gennaio 2023 e gennaio 2024, emerge che c'è stato un calo di accessi nei PS della regione di circa il 6%. Tendenza che si manifesta già adesso, all’inizio, ma che era attesa in una situazione più a regime.
Il bilancio dei primi tre mesi di attività dei CAU, dall’inaugurazione di quello di Budrio, nel bolognese, lo scorso 1^ novembre, è più che positivo, come rileva il monitoraggio che prosegue e si arricchisce con l’apertura delle nuove sedi. A presentare dati e numeri del Report regionale, questa mattina in conferenza stampa in Regione, a Bologna, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.
Ultimo aggiornamento: 02-02-2024, 16:47