Il Museo per la memoria di Ustica
Il Museo per la memoria di Ustica è stato inaugurato nel 2007 a Bologna e realizzato grazie a un Protocollo d’Intesa stipulato nel 2001 tra ministero per i Beni e le Attività culturali, ministero della Giustizia, Regione Emilia-Romagna, Provincia e Comune di Bologna.
Ospita l’installazione permanente dell’artista Christian Boltanski (Parigi, 1944-2021) che circonda i resti del DC9. Il relitto dell’aereo ricomposto viene mostrato nella cornice creata dall’artista francese: le 81 vittime sono ricordate attraverso altrettante luci che dal soffitto si accendono e si spengono al ritmo di un respiro, mentre altrettanti specchi neri, posti intorno al velivolo, riflettono l’immagine di chi percorre il ballatoio. 81 altoparlanti emettono frasi sussurrate, pensieri comuni e universali che si immagina possano essere appartenuti ai viaggiatori.
9 grandi casse nere, infine, sono state disposte dall’artista intorno ai resti riassemblati del DC9: in ognuna di esse sono state raccolti decine di oggetti personali appartenuti alle vittime, invisibili agli occhi dei visitatori. Le immagini degli oggetti sono state impaginate da Boltanski in una pubblicazione, la “Lista degli oggetti personali appartenuti ai passeggeri del volo IH 870”.
Il museo nacque grazie alla determinazione dell’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica presieduta da Daria Bonfietti. Nel 2008 partì una collaborazione tra l’Assemblea legislativa regionale e l’Associazione stessa per valorizzare attività culturali e progetti incentrati sulle tematiche dell’impegno civile e della memoria, rivolte in particolare alle giovani generazioni e al mondo scolastico, per favorire la ricerca storica della verità e la valorizzazione del Museo per la memoria di Ustica quale luogo della Memoria della strage.