Il corso di laurea magistrale in Ingegneria nautica formerà un laureato in grado di operare nella progettazione e produzione delle imbarcazioni da diporto e delle relative componenti, capace di interloquire con le diverse professionalità coinvolte. Dall’ideazione, progettazione e ingegnerizzazione delle navi fino alla produzione su larga scala e alla distribuzione e diffusione nel mercato, ogni fase di sviluppo del prodotto è interessata dagli studi. 

Il corso risponde a una domanda di professionalità e competenze di alto livello che proviene dall’industria nautica; come testimoniato dalle aziende del territorio e da studi di settore, si tratta di un mercato in forte espansione, specie nell’ambito delle imbarcazioni con dimensioni superiori a 24 metri. 

È l’unico corso del suo genere attivato in Emilia-Romagna e tra i pochi esistenti nel territorio nazionale, per queste ragioni potrà contare su un bacino di utenza nazionale. Rispetto ai corsi attivati in altre Università come Genova, Trieste e Napoli, questa laurea magistrale predilige lo sviluppo di figure orientate verso la cantieristica di imbarcazioni da diporto di alto pregio, prodotto tipico dei cantieri adriatici riconosciuto in tutto il mondo per la cura dei particolari e lo stile. 

La nautica è stato uno dei settori protagonisti della ripresa dell’economia italiana dopo la crisi connessa alla pandemia, ottenendo nel 2022 risultati eccellenti: le esportazioni hanno raggiunto il livello record di 3,3 miliardi di euro, un valore superiore di circa 400 milioni al già precedente record di 2,9 miliardi di euro del 2021. Il contributo del settore nautico al Pil nazionale è stato pari al 2,9% nel 2021, ed è cresciuto fino al 3,23% nel 2022, in aumento costante dal 2013. 

Gli addetti del comparto nautico sono oggi in Italia più di 28mila. Superano i 200mila se si aggiungono gli addetti alla filiera, con un trend occupazionale positivo (+8,8% rispetto al precedente anno). L’Emilia‐Romagna si colloca al quinto posto in Italia per addetti della produzione cantieristica nautica e al terzo posto nella graduatoria nazionale per addetti della filiera nautica, dopo Lombardia e Veneto. 

Il progetto formativo pone attenzione all’innovazione tecnologica sia rispetto ai materiali, con particolare riferimento ai compositi, sia rispetto alle tecnologie digitali per la progettazione e presentazione del prodotto, dai sistemi di propulsione sostenibili fino all’acustica e alle vibrazioni. 

Nel Campus di Forlì saranno possibili sinergie con i corsi di Ingegneria aerospaziale e meccanica nell’ambito dello studio della propulsione, delle costruzioni, della progettazione di prodotti sostenibili, senza dimenticare la presenza nel Campus di CICLoPE, Centre for International Cooperation in Long Pipe Experiments, una infrastruttura di ricerca internazionale dedicata allo studio della turbolenza di parete. 

Saranno approfonditi temi tipici del settore nautico quali il miglioramento dell’efficienza energetica del prodotto e la riduzione dell’impatto dei sistemi di produzione sull’ambiente. I laureati potranno occuparsi della progettazione avanzata di natanti, della progettazione e manutenzione dei motori marini, dei sistemi di propulsione e delle strutture delle imbarcazioni, dell'innovazione e dello sviluppo delle tecnologie di fabbricazione, della gestione di sistemi complessi, e della qualità in ambito nautico. 

Gli sbocchi professionali non si limitano alla progettazione e fabbricazione navale o delle attrezzature marine: i laureati infatti potranno trovare occupazione anche nelle industrie per lo sfruttamento delle risorse marine, nelle compagnie di navigazione, negli istituti di classificazione 

ed enti di sorveglianza, nei corpi tecnici della Marina Militare e della Capitaneria di Porto, negli istituti di ricerca, nelle assicurazioni marittime. Inoltre, i laureati potranno essere coinvolti nella gestione della sicurezza di bordo e nella conformità alle normative internazionali.