Anche in Emilia-Romagna si inizia a fumare presto, fin dalla pre-adolescenza: dall’indagine multicentrica internazionale sugli adolescenti svolta in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità – contenente anche focus regionali - HBSC 2022 (Health behaviour in school-aged children, ovvero Comportamenti legati alla salute nei ragazzi in età scolare) emerge che fuma sigarette l’1% degli 11enni, il 6% dei 13enni e il 24% dei 15enni, e la percentuale sale al 35% tra i 17enni. Il GYTS, indagine che affianca l’HBSC (e a cui partecipa anche l’Italia) ha rilevato una diversificazione delle modalità di consumo di prodotti derivanti dal tabacco o contenenti nicotina: il 16% dei giovani in età scolare ha fumato sigarette tradizionali, il 15% dispositivi a tabacco riscaldato e il 18% sigarette elettroniche. 

Nonostante il divieto di vendita ai minori di prodotti del tabacco e sigarette elettroniche, anche tramite distributori automatici, 1 adolescente su 4 si è procurato le sigarette dal tabaccaio e, malgrado l’interdizione al fumo in tutti i locali chiusi, 1 studente su 3 riferisce di aver visto fumare qualcuno all’interno della propria scuola. Secondo l’analisi effettuata quest’anno dal Gruppo di lavoro regionale GYTS dell’Emilia-Romagna, inoltre, il fumo dentro casa di genitori o altri familiari, la frequentazione di amici e amiche che fumano e la disponibilità economica sono i fattori che più aumentano la probabilità di avvicinarsi a questa abitudine tra i ragazzi e le ragazze nella fascia d’età tra i 13 e 15 anni. 

L’impegno della Regione contro la dipendenza da fumo 

La Regione Emilia-Romagna è impegnata da anni nella lotta contro la dipendenza da fumo, con l’obiettivo di definire e sostenere percorsi di qualità per la prevenzione, controllo e cura del tabagismo. In particolare, nel 2007 si è dotata di una specifica legge (legge regionale n. 17/2007 “Disposizioni in materia di Prevenzione, cura e controllo del tabagismo”), e nel 2008 di un Piano di intervento per contrastare l’abuso di fumo di sigarette. Il sostegno alle persone che decidono di liberarsi dalla dipendenza dal fumo è assicurato dai Centri Antifumo attivati dalle Aziende sanitarie del territorio presso i Servizi per le dipendenze patologiche (SerDP) ed altri servizi specialistici competenti per il tabagismo e problematiche fumo-correlate (unità operative dei Dipartimenti di sanità pubblica e unità di pneumologia): 35 su tutto il territorio regionale, ai quali, nel 2023, si sono rivolte oltre 1.300 persone. 

Attività di prevenzione regionale 

Nell’ambito del Piano regionale della Prevenzione 2021-2025, attività per il contrasto al tabagismo si svolgono all’interno del programma “Dipendenze” e del programma “Scuole che promuovono salute”, che nell’anno scolastico 2022-2023 ha registrato 115 istituti aderenti con l’obiettivo di promuovere stili di vita sani, contrastare i comportamenti a rischio e prevenire forme di disagio adolescenziale. 

Il programma “Luoghi di lavoro che promuovono salute”, inoltre, ha coinvolto 206 attività produttive (al 31 dicembre 2023), per un totale di 85.581 lavoratori. Il 71% delle aziende aderenti al programma ha realizzato almeno un’azione per il contrasto all’abitudine al fumo di tabacco, il 48% ha provveduto alla realizzazione di una bacheca “della salute” con poster, manifesti e materiali illustrativi, il 28% ha adottato una politica aziendale sul contrasto al fumo di tabacco, il 19% ha 

preferito svolgere una campagna informativa interna con comunicazioni scritte a tutti i lavoratori, proiezioni di filmati e distribuzione di materiali informativi. Ancora, il 10% ha introdotto un corso di formazione per figure della prevenzione aziendale e dirigenti mentre il 42% un corso di formazione per lavoratori, il 15% ha fornito una terapia per smettere di fumare o inviato i propri lavoratori a un Centro Antifumo. 

Continua ad essere particolarmente alta l’attenzione rivolta ad adolescenti e giovani: nell’anno scolastico 2023-2024 è stato nuovamente realizzato il concorso regionale “Scuole libere dal fumo”, che ha portato alla realizzazione di 120 prodotti comunicativi multimediali ad opera di studenti e studentesse appartenenti a 43 istituti dell’Emilia-Romagna