Gli interventi e le forze in campo
Gli interventi
Immediate le attività messe in campo per chiudere le rotte ed evitare ulteriori fuoriuscite di acqua dai fiumi. Contemporaneamente hanno visto la gestione delle acque esondate grazie anche ai Consorzi di bonifica che hanno messo a disposizione 17 pompe mobili installate sul territorio di competenza della Renana (5) e della Romagna Occidentale (12). Importante l’attività della pompa ad alta capacità che, tra Bagnacavallo e Glorie, sta lavorando per drenare acqua nelle campagne. Per il ripristino dei danneggiamenti alle arginature, sono stati attivati 13 cantieri di somma urgenza già dalle ore immediatamente successive alla prima emergenza, circa 24 milioni di euro e stanno utilizzando circa 9.000 tonnellate di massi ciclopici.
Lamone, cantiere in corso a Traversara
A Traversara di Bagnacavallo è in corso un cantiere per l’intervento di chiusura della rotta in sinistra idraulica e la ripresa delle lesioni arginali che si sono verificate in destra. Domenica si è completata la coronella che ha interrotto il flusso d’acqua. Ora si sta procedendo con il consolidamento della riparazione e la ricostruzione del rilevato dell’argine. Opere in corso anche per sistemare le lesioni a monte, verso il confine tra Bagnacavallo e Russi (Ponte della Madrara). A valle di Traversara, fino a località Borghetto, in sinistra idraulica, sempre domenica è stato avviato un altro cantiere per il ripristino degli argini dopo le lesioni causate dal maltempo (lato Villanova di Bagnacavallo). Ieri sono partiti due ulteriori cantieri: a Boncellino per riprendere le erosioni causate dall’ultima piena sull’argine (che questa volta ha tenuto) e nella zona del Ponte della Castellina, a valle di Faenza. Oggi, martedì, si prevede invece l’avvio delle opere di sistemazione del muretto alla confluenza tra Marzeno Lamone sotto il Ponte Rosso di Faenza.
Marzeno, lavori al via oggi
È partito ieri, lunedì, l’intervento di ripristino dell’officiosità idraulica con la rimozione del materiale da sovralluvionamento fluitato e ripristino sponde, nel tratto collinare.
Senio, già conclusa la chiusura della coronella arginale
Sul Senio sono cinque i nuovi cantieri post alluvione. Da sabato non esce più acqua a Cotignola. Le opere ora proseguono con la posa di massi e terra e la ripresa delle lesioni degli argini nel tratto di Cotignola e a monte di Castel Bolognese. Due le ulteriori opere, sempre sul Senio nel tratto ponte Autostrada Ponte Chiusaccia a tutela dei territori di Faenza, Cotignola e Solarolo, e a monte di Alfonsine.
Montone, già conclusi a Forlì i primi lavori
A Forlì si sono conclusi i lavori per il primo ripristino della sagoma e della quota dell’argine rotto dal Montone in destra idraulica; ormai ultimati anche quelli in sinistra.
Idice, subito attivato il cantiere
Da subito si è attivato il cantiere per la riparazione della rotta sull’Idice con 4 ditte al lavoro simultaneamente. Domenica è stata conclusa la tura con massi e terra. Le opere continuano per completare la prima ricostruzione dell’argine. Sillaro, dove minori sono stati i danneggiamenti, si è conclusa la prima ricostruzione dell’argine
Sul Quaderna sono chiusi gli interventi di ripristino della quota.
Operazioni di pulizia
Hera ha messo a disposizione 23 mezzi per la raccolta dei rifiuti in Romagna e 7 nel bolognese. Attualmente sono 7 le piazzole di stoccaggio dei rifiuti (a Faenza, Bagnacavallo, Cotignola, Pianoro, Castenaso, San Lazzaro e Castelguelfo). Sono 26 i mezzi impiegati per la pulizia delle strade, delle caditoie e delle fognature. Nel ravennate, la mole di lavori più significativa è quella di Faenza. Entro domani, mercoledì, le operazioni di pulizia dovrebbero essere concluse. A Bagnacavallo si opera intensamente, ma resta la situazione più complessa. Nel forlivese, a Modigliana, gli interventi di somma urgenza hanno permesso di rimuovere i detriti provocati dai ruscellamenti. Anche a Forlì risulta terminata la pulizia delle strade.
Gli sfollati ad oggi
Dopo aver toccato il picco di 2.400, scende rapidamente il numero degli evacuati che attualmente sono circa 600, soprattutto cittadini di Traversara, complessivamente solo 19 risultano assistiti dai Comuni negli hub di accoglienza. Sono 6 le unità di assistenti sociali – volontarie di protezione civile attivate per garantire adeguato supporto ai servizi sociali territoriali ed è tornato pienamente operativo anche l’ospedale. Nella frazione di Traversara di Bagnacavallo sono intanto stati attivati 2 camper con infermieri e medici della Continuità assistenziale; da ieri è presente anche il medico di medicina generale il cui ambulatorio è stato danneggiato dalla alluvione. Sul territorio del Distretto sociosanitario operano 2 psicologi per l’assistenza alla popolazione.
Le forze in campo
Il COR, Centro operativo regionale, è rimasto operativo H24 a partire dal 16 settembre. Sempre attivi anche i 3 Ccs (Centri coordinamento soccorsi) convocati e coordinati dalle Prefetture di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena, che hanno attivato tutte le forze statuarie, Vigili del fuoco, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Esercito, in stretto raccordo con il Dipartimento nazionale di Protezione civile. Costantemente operative anche le Sopi (Sale operative integrate) nelle stesse province e ben 66 i Coc (Centri operativi comunali). Da mercoledì 18 settembre oltre 900 Vigili del Fuoco hanno attuato oltre 1.600 interventi, impegnando sul campo più di 700 unità di personale e 150 mezzi, 60 provenienti da fuori regione. Si aggiungono le oltre 300 (286) unità di personale degli altri Corpi dello Stato: Esercito, Carabinieri, Polizia, Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Carabinieri Forestali. 72 i mezzi utilizzati per l’emergenza, a cui si aggiungono 6 elicotteri per i salvataggi e i recuperi di persone e animali in difficoltà. In tutto, nell’arco di 3 giorni – dal 18 al 20 settembre – hanno svolto 28 missioni per un totale di oltre 42 ore di volo, recuperando 123 persone, oltre a 4 cani e 5 gatti.
I volontari
Per l’emergenza sono intervenuti finora 810 volontari di protezione civile. Per la maggior parte tra sistema nazionale e regionale. Per la maggior parte sono volontari dei Coordinamenti emiliano-romagnoli. Nella fase di preparazione e nell’immediatezza dell’evento, le squadre hanno operato per sorveglianza, monitoraggio e sacchettature, e successivamente con mezzi e moduli per rischio idraulico e attrezzature accessorie.
I lavori post alluvione 2023
A poco più di un anno dall’alluvione del maggio 2023, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha avviato o programmato 402 cantieri di ripristino sui corsi d’acqua per circa
343 milioni di euro, finanziati con le Ordinanze del Commissario Figliuolo. Sono 130 i cantieri già completati; 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Altri 298 interventi di difesa idraulica per 267,5 milioni di euro sono stati finanziati ai Consorzi di Bonifica (di cui la metà già conclusi) e 78 sono in capo ad AiPo per 39,2 milioni. Rispetto ai collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 3.369, per 793,5 milioni di euro, principalmente in capo agli Enti locali.
Il confronto con il 2023
Le piogge del 17-19 settembre 2024 hanno interessato territori già coinvolti dagli eventi di maggio 2023. Dal punto di vista pluviometrico, come detto, l’evento in esame è stato sicuramente maggiore di entrambi gli eventi di maggio, sia per quantitativi di pioggia in intensità puntuale che per valori cumulati nelle 24 e nelle 48 ore.
La pioggia in sole 48 ore dell’evento di settembre 2024 è stata la massima della serie storica dal 1961 su tutti i bacini dall’Idice al Montone, ma dal punto di vista degli effetti sul territorio, il confronto tra le mappe delle aree allagate a seguito dei due eventi di maggio 2023 e dell’evento di settembre 2024 mostra chiaramente come, nonostante l’evento del 2024 abbia avuto una magnitudo maggiore dal punto di vista pluviometrico, l'estensione dei territori colpiti sia stata invece di gran lunga inferiore.