Energia
La politica dell’UE in materia di energia copre un'ampia gamma di temi volti da una parte, a costruire un’Unione dell’energia come un sistema integrato, interconnesso e ben funzionante, sicuro e a prezzi accessibili e, dall’altra, ad accelerare e agevolare la transizione dai combustibili fossili alle tecnologie energetiche pulite. La base giuridica è costituita dall’Articolo 194 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE).
Nell’ambito del Green Deal, la Commissione europea ha avviato misure per decarbonizzare l’economia, accelerando la transizione verso le energie rinnovabili, aumentando l'efficienza energetica, e ha quindi proposto modifiche, poi approvate, alla legislazione esistente, in particolare alla direttiva sulle energie rinnovabili (RED), la direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia (EPBD) e la direttiva sull'efficienza energetica (DEE).
La crisi in Ucraina ha fortemente accelerato questo processo e con il piano REPowerEU (del maggio 2022) la Commissione europea ha inteso rispondere all'aumento dei prezzi dell'energia, ricostituendo le scorte di gas e adottando misure per l’autonomia energetica tra cui la facilitazione delle procedure autorizzative per le installazioni di impianti di energia rinnovabile. Dei 74 miliardi di sussidi previsti da RepowerEU, l’Italia beneficia di circa 2,7 miliardi di euro dedicati al capitolo RepowerEU del PNRR.
Con RepowerEU l’UE ha introdotto una strategia per raddoppiare la capacità solare fotovoltaica fino a 320 GW entro il 2025 e installare 600 GW entro il 2030. Il piano prevede l'obbligo giuridico graduale di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici, commerciali e residenziali e una strategia volta a raddoppiare il tasso di diffusione delle pompe di calore nei sistemi di teleriscaldamento e riscaldamento collettivo. Il Piano ha altresì promosso una serie di iniziative anche legate alla riduzione dei prezzi dell’energia.
Nel 2023 è stato proposta l'introduzione di un Fondo sociale per il clima per sostenere i cittadini vulnerabili in situazione di povertà energetica, che diverrà operativo a partire dal 2026 con una dotazione stimata, per il periodo 2026-2032, di oltre 70 miliardi di euro derivanti dalle aste per le quote di emissioni carbonio.
Infine, il meccanismo per collegare l'Europa per il periodo 2021-2027 ha una componente dedicata a sostenere le infrastrutture energetiche (inclusi i progetti di interesse comune IPCEI) dei paesi e le reti TEN-E. Sono stati finanziati progetti (lavori e/o studi) nel settore della trasmissione elettrica, delle reti per metano, idrogeno e CO2, delle smart grids e per progetti transfrontalieri sull’energia rinnovabile.