Il Fondo Sociale per il Clima, in sintonia con gli obiettivi del Green Deal europeo, si propone di armonizzare l'azione climatica con la giustizia sociale. L'implementazione di nuovi meccanismi, come il sistema di scambio di quote per edifici, trasporto su strada e carburanti, potrebbe infatti aumentare i costi dei combustibili fossili, colpendo soprattutto gruppi vulnerabili come individui a basso reddito e piccole imprese.

Il Fondo prevede misure volte a sostenere direttamente gruppi particolarmente vulnerabili, tra cui le famiglie, le piccole imprese e gli utenti dei trasporti che subiscono la cosiddetta povertà energetica e povertà legata alla mobilità (famiglie che affrontano costi di trasporto eccessivi o hanno limitato accesso ai mezzi di trasporto).

Il Fondo Sociale per il Clima è finanziato attraverso un nuovo sistema di scambio di quote di emissione (ETS). Entro il giugno 2025 gli stati dovranno redarre dei Piani Sociali per il Clima, ai quali sono tenuti a contribuire obbligatoriamente con il 25%; le misure andranno a sostegno diretto e per investimenti per aumentare l'efficienza energetica degli edifici e promuovere la diffusione della mobilità dei trasporti a basse emissioni.