La Politica di cooperazione e sviluppo generale ha la sua base giuridica nell’articolo 21(1) del TUE e negli articoli 4(4)-208-211 del TFUE. L’Accordo di Cotonou rimane valido fino all'entrata in vigore del nuovo accordo di partenariato tra l'UE e gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico di recente conclusione, in attesa di ratifica. 

L'UE è il primo donatore al mondo di aiuti allo sviluppo. Complessivamente, l'UE ed i suoi Stati membri forniscono oltre la metà degli aiuti pubblici allo sviluppo a livello globale. L'obiettivo principale della politica di sviluppo dell'UE è ridurre la povertà. Altri obiettivi comprendono la promozione della democrazia ed il rispetto dei diritti umani, l'uguaglianza di genere e lo sviluppo sostenibile. 

La spesa dell'UE intende pertanto concentrarsi  su settori fondamentali per la crescita e l’inclusione nel lungo periodo ed è mirata ai paesi più bisognosi di aiuti esterni, in cui il sostegno UE può produrre risultati effettivi. 

L’Agenda 2030 (Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile), adottata dalle Nazioni Unite a New York a settembre 2015, stabilisce il  quadro globale volto a contribuire ad eliminare la povertà e realizzare uno sviluppo sostenibile entro il 2030. L’Agenda 2030 identifica 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e 169 traguardi associati. L’UE ha partecipato attivamente al processo di definizione dell’Agenda 2030 e ispira la sua politica di sviluppo ad essa. 

Nel 2017 l’UE ha adottato un “Nuovo Consenso Europeo in Materia di Sviluppo”, che costituisce un quadro comune generale di riferimento per la cooperazione europea allo sviluppo e che si applica a tutte le istituzioni dell'Unione europea e a tutti gli Stati membri che si sono impegnati a cooperare più strettamente. Il nuovo consenso ribadisce l'eliminazione della povertà quale obiettivo principale della politica europea di sviluppo, integrando le dimensioni economica, sociale e ambientale dello sviluppo sostenibile. In tal senso, esso allinea l'azione europea a favore dello sviluppo all'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che costituisce una dimensione trasversale della strategia globale dell'UE. 

Nel 2020, la Commissione europea e il SEAE hanno presentato la comunicazione congiunta "Verso una strategia globale con l'Africa", che propone di collaborare con i partner africani su cinque principali sfide globali: I. un partenariato per la transizione verde e l'accesso all'energia: II. un partenariato per la trasformazione digitale; III. un partenariato per la crescita e l'occupazione sostenibili; IV. un partenariato per la pace, la sicurezza e la governance e V. un partenariato per la migrazione e la mobilità. 

Il 15 novembre 2023  l'UE e i suoi Stati membri hanno firmato un nuovo accordo di partenariato con i membri dell'Organizzazione degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (OSACP) che fungerà da quadro giuridico generale per le loro relazioni per i prossimi vent'anni. Una volta approvato dal Parlamento europeo e ratificato dalle parti, questo accordo subentrerà all'accordo di Cotonou e sarà noto con la denominazione "accordo di Samoa". 

l nuovo accordo comprende una base comune, che si applica a tutte le parti, associata a tre protocolli regionali per l'Africa, i Caraibi e il Pacifico, con particolare attenzione alle esigenze specifiche di ciascuna regione. 

Esso stabilisce principi comuni e identifica i seguenti settori prioritari di cooperazione: 

  • diritti umani, democrazia e governance 
  • pace e sicurezza 
  • sviluppo umano e sociale 
  • crescita e sviluppo economici inclusivi e sostenibili 
  • sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici 
  • migrazione e mobilità