La libera circolazione dei lavoratori rappresenta una delle libertà fondamentali garantite dal diritto comunitario (articolo 45 del trattato sul funzionamento dell'Unione Europea) e ulteriormente precisato dal diritto derivato e dalla giurisprudenza della Corte di giustizia europea. Le regole comunitarie su questo tema si applicano in linea di massima anche ai paesi membri dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein, Norvegia). I diritti applicabili sono completati da un sistema di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e da un sistema per garantire il riconoscimento mutuale dei diplomi. Esistono restrizioni per motivi politici e di sicurezza pubblica, salute pubblica e lavoro nel settore pubblico. 
L'Autorità europea del lavoro si occupa delle questioni relative alla libera circolazione dei lavoratori, compresi i lavoratori distaccati.

La legislazione più rilevante si trova nei seguenti testi:

  • Regolamento (UE) 2016/589 del 13.04.2016, relativo a una rete europea di servizi per l'impiego (EURES), all'accesso dei lavoratori ai servizi di mobilità e a una maggiore integrazione dei mercati del lavoro e che modifica i regolamenti (UE) n. 492/2011 e (UE) n. 1296/2013:
  • Direttiva 2013/55/UE, che ha aggiornato la Direttiva 2005\36\CE del 7.09.2005, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali;
  • Direttiva 2004/38/CE del 29.04.2004 relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri (GU L 158 del 30.04.2004);
  • Direttiva 2014/50/UE del 16.04.2014, relativa ai requisiti minimi per accrescere la mobilità dei lavoratori tra Stati membri migliorando l'acquisizione e la salvaguardia di diritti pensionistici complementari;
  • Direttiva 2014/54/UE del 16.04.2014, relativa alle misure intese ad agevolare l'esercizio dei diritti conferiti ai lavoratori nel quadro della libera circolazione dei lavoratori.