Le elezioni europee dalla A alla Z
Dal 6 al 9 giugno si tengono in tutta l’UE le elezioni per il nuovo Parlamento europeo. Scopri i temi caldi della campagna elettorale, i protagonisti delle elezioni, le priorià dell'agenda UE e alcune curiosità sul Parlamento europeo in questo approfondimento che descrive l’appuntamento alle urne dalla A alla Z
Il Parlamento Europeo, nato come “Assemblea Parlamentare” della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) nel 1951 e della Comunità economica europea (CEE) nel 1957, acquista il suo attuale nome nel 1962. Nel corso della sua storia, ha visto un ampliamento dei suoi poteri e alcune modifiche ai processi per l’elezione dei membri: è solo dal 1979 che questa Istituzione è eletta a suffragio universale diretto. La sua funzione principale è quella di adottare atti legislativi europei, compreso il bilancio, in collaborazione con il Consiglio dell'Unione europea. Inoltre, approva gli accordi internazionali, elegge il Presidente della Commissione europea e nomina i Commissari. Infine, monitora e supervisiona le altre istituzioni europee, in particolare la CE, ed è l'istituzione incaricata di rappresentare gli interessi dei cittadini dell'UE.
Dal 6 al 9 giugno 2024 si tengono in tutta l’UE le elezioni per eleggere il nuovo Parlamento: questo approfondimento fa il punto sull'importante appuntamento alle urne “dalla A alla Z”, esplorando i principali temi che hanno accompagnato la campagna elettorale e l’agenda UE degli ultimi mesi e raccontando alcune caratteristiche e curiosità sul Parlamento europeo.
A - Allargamento
L’allargamento è riconosciuto dal Parlamento come uno strumento di stabilizzazione del continente europeo e risulta il più efficace nella promozione delle riforme politiche, economiche e sociali, nonché nel consolidamento della democrazia in tutto il continente. Esempio lampante di questo sforzo è il processo di stabilizzazione e associazione (PSA) dei paesi dei Balcani occidentali: Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia. L’obbiettivo di questo piano ad hoc è preparare questi paesi all'adesione attraverso riforme economiche e investimenti. Con l’ingresso della Croazia (28esimo stato membro) nel 2013 l’Unione ha concluso il suo settimo processo di allargamento, mentre il 31 gennaio 2020 il Regno Unito è uscito dall'Unione (Brexit) riducendo a 27 il numero degli stati membri. Con la concessione all’Ucraina dello status di paese candidato nel 2022 e l’avvio dei negoziati di adesione l’anno successivo, una questione sul tavolo riguarda il cambiamento della ripartizione dei seggi interna al Parlamento a seguito dell’ingresso dell’Ucraina, in quanto Paese ad alta densità demografica. Anche per Bosnia-Erzegovina e Moldova sono iniziati i negoziati di adesione, rispettivamente a marzo 2024 e a dicembre 2023.
B - Bruxelles
Bruxelles, definita spesso "capitale d'Europa", è la sede della maggior parte delle istituzioni europee, ma non è la sede ufficiale del Parlamento europeo. Infatti, il Trattato di Amsterdam stabilisce che “il Parlamento europeo ha sede a Strasburgo, ove si tengono 12 tornate plenarie mensili.” A Bruxelles si riuniscono le tornate plenarie aggiuntive e le 20 commissioni, mentre il Segretariato generale del Parlamento ha sede in Lussemburgo. Lo spostamento mensile della sede e dei 720 eurodeputati, con i rispetti assistenti e funzionari, è una scelta considerata superata da molti politici. Anche se questo meccanismo potrebbe danneggiare l’immagine del Parlamento davanti all’opinione pubblica europea, è difficile pensare di trovare una soluzione per via dell’opposizione della Francia.
C - Cittadinanza
Come sottolineato da David Sassoli nel suo discorso di insediamento, il Parlamento europeo è “l’istituzione europea che più di ogni altra ha un legame diretto coi i cittadini e che ha il dovere di rappresentarli e difenderli”. Questo legame deriva dal suo essere l'unica istituzione comunitaria direttamente eletta da oltre 350 milioni di cittadini europei aventi diritto al voto, assumendo così il ruolo di voce e rappresentanza del popolo europeo. Negli ultimi anni, il Parlamento europeo ha visto un significativo rafforzamento dei suoi poteri, del suo ruolo e delle sue competenze. Questo processo di crescita è stato inteso anche come risposta al deficit democratico percepito da parte dei cittadini europei nei confronti delle istituzioni.
D - David Sassoli
David Sassoli, uno dei due italiani ad aver ricoperto la carica di Presidente del Parlamento europeo, ha guidato l'istituzione da luglio 2019 a gennaio 2022. Durante il suo mandato, ha posto l'accento sulla necessità di superare le ostilità derivanti dai nazionalismi, promuovendo un progetto che integrasse pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza, in risposta a coloro che, nei mesi precedenti alle elezioni europee del 2019, avevano scommesso sulla fine del progetto europeista. Durante la pandemia da Covid-19 ha coraggiosamente deciso di mantenere il Parlamento aperto garantendo il funzionamento della plenaria e delle commissioni parlamentari attraverso sedute in videoconferenza e votazioni a distanza. È deceduto l’11 gennaio 2022, appena una settimana prima della fine del suo mandato di Presidente.
E - Energia
Il tema dell’energia è stato centrale durante tutta la nona legislatura del Parlamento europeo (2019-2024), dapprima con il tema del Green Deal e successivamente in risposta alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato energetico globale causate dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. La risposta della Commissione europea è stata il piano REPowerEU: questo piano mira non solo a ridurre la dipendenza energetica dell'UE dalla Russia, ma soprattutto a promuovere la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico e a rafforzare l'autonomia energetica a livello europeo. La strategia di diversificazione include anche l'accelerazione dello sviluppo delle energie rinnovabili come l'eolico e il solare e l'investimento in tecnologie innovative come l'idrogeno verde. Questi sforzi sono fondamentali per garantire la competitività dell’UE sul mercato globale, assicurando allo stesso tempo una transizione energetica sostenibile e resiliente.
F - Fondi strutturali
La politica di coesione mira a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale tra le diverse Regioni dell’Unione europea riducendo il divario fra quelle più avanzate e quelle meno sviluppate. La realizzazione della politica di coesione si basa su un sistema di cofinanziamento tra Unione e Regioni. I principali fondi strutturali di investimento europei sono: il Fondo sociale europeo (FSE e FSE+) che finanzia progetti legati alla crescita dell’occupazione e il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) che contribuisce alla correzione dei principali squilibri regionali. Attualmente, i fondi destinati alle Regioni italiane sono erogati nell’ambito della programmazione 2021-2027.
G - Giovani
Negli ultimi anni, per affrontare le sfide del deficit democratico e la bassa affluenza alle urne, il Parlamento europeo ha intensificato significativamente la sua comunicazione e le sue attività rivolte ai giovani. Questo impegno si è tradotto non solo nel potenziamento delle iniziative già esistenti, ma anche nella creazione di nuovi programmi innovativi pensati per rispondere alle esigenze delle nuove generazioni. Un esempio emblematico di questa attenzione è il programma Erasmus, che continua a offrire straordinarie opportunità di studio e lavoro all'estero, favorendo lo scambio culturale e l'acquisizione di competenze professionali in un contesto internazionale. La comunicazione rivolta ai giovani è un altro aspetto fondamentale dell'impegno del Parlamento europeo. Attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione, l'Unione europea cerca di rendere le elezioni più accessibili e comprensibili, utilizzando i social media e le nuove tecnologie per raggiungere un pubblico più ampio e diversificato.
H - Human rights
Le istituzioni europee garantiscono la protezione dei diritti umani tramite il Trattato di Lisbona e la Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE. Le priorità di Bruxelles in ambito di diritti fondamentali spaziano dal sostegno alla democrazia e allo stato di diritto fino al monitoraggio elettorale, dalla riduzione delle disuguaglianze all’assicurare la parità di genere. L’UE ha dimostrato il suo impegno in tal senso emanando il Piano d’Azione per i Diritti Umani e la Democrazia 2020-2024, per applicare questi principi anche al settore delle relazioni esterne, creando un’Europa più forte nel mondo.
I - Intelligenza Artificiale
L’UE è la prima entità politica al mondo a tentare di regolamentare l’Intelligenza Artificiale, scegliendo un quadro normativo in grado di garantire che i sistemi di IA siano sicuri e rispettino i valori e diritti fondamentali dell’Unione. Pur consapevole dei grandi impatti positivi che l’IA potrebbe avere in ambito economico, ambientale, educativo e di sicurezza, il Consiglio ne riconosce i potenziali rischi, cercando di apportare un approccio più etico e incentrato sull’uomo per l’impiego di tali tecnologie. Tra il 2020 e il 2024, le istituzioni hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo, fino ad arrivare, il 21 maggio 2024, all’adozione di un regolamento che diventerà operativo a partire dal 2026.
L - Lavoro
Alla luce delle ripercussioni sociali ed economiche della pandemia di Covid-19, le ambizioni sociali dell’UE devono essere rafforzate, dando priorità alla creazione di nuovi posti di lavoro. L’Unione intende migliorare le condizioni di vita e lavoro delle persone istituendo un quadro per salari minimi adeguati in Europa. Il testo della Direttiva adottata dal Consiglio nell’ottobre del 2022 prevede l’introduzione di nuove norme per aggiornare l’adeguatezza dei salari minimi legali e promuovere la contrattazione collettiva. L’obiettivo di lungo periodo di questo piano sarà l’abbattimento della povertà lavorativa e una maggiore tutela dei lavoratori, sostenendo la creazione di un’Europa sociale più forte.
M - Migrazione e asilo
Specialmente dopo la crisi migratoria del 2015, l’Unione ha intensificato i suoi sforzi per definire una politica migratoria efficace, umanitaria e sicura. Di conseguenza, l’UE ha adottato diverse normative per una gestione più sicura dei flussi migratori legali, per il trattamento delle domande d’asilo e per il rimpatrio dei migranti illegali. Questo processo decennale ha condotto all’adozione del Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo il 14 maggio 2024, che si propone di gestire gli arrivi in modo ordinato, creando procedure uniformi e garantendo un’equa ripartizione degli oneri tra gli Stati membri. Il tutto, basato sui pilastri del principio di responsabilità e solidarietà.
N - NextGenerationEU
NextGenerationEU non è solo il piano di ripresa che ha fatto seguito alla pandemia da Covid-19, ma rappresenta un’opportunità per realizzare un’Europa che funzioni per tutti a seguito della crisi. Il Piano, pari a 750 miliardi di euro, è finalizzato a incentivare la transizione verde, accelerare la trasformazione digitale, rafforzare i servizi sociali, agevolare l’accesso all’istruzione e alla formazione, sostenere la crescita inclusiva, la ricerca e lo sviluppo e l'innovazione per tutti, garantire servizi sanitari moderni, efficienti e accessibili. Con il NextGenerationEU, si vuole costruire un'Unione più sicura e sana, investendo in ricerca, innovazione, e modernizzazione dei sistemi sanitari.
O - Organizzazione del Parlamento
L’assegnazione dei seggi dopo le elezioni europee segue un sistema "digressivamente" proporzionale, da un minimo di 6 a un massimo di 96 seggi per stato a seconda della dimensione della popolazione dello Stato membro. Il numero massimo di europarlamentari previsto dai Trattati è 750 più il Presidente. I parlamentari si raggruppano per famiglie politiche, non per nazionalità, garantendo un'adeguata rappresentanza per ogni Stato membro. I gruppi politici europei attualmente esistenti sono sette, di cui i più numerosi sono il Partito popolare europeo (PPE) il Partito del socialismo europeo (PSE).
P - Padri e Madri dell’Unione
L’espressione viene utilizzata per indicare coloro che gettarono le basi tecniche, politiche e istituzionali del processo di integrazione europea. Tra questi, spiccano Jean Monnet e Robert Schuman, ideatori della prima Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), sostenuta anche dal tedesco Adenauer, dal lussemburghese Bech e dall’olandese Mansholt. L’Italia ha giocato un ruolo centrale nella creazione della Comunità sotto la guida di De Gasperi. Inoltre, il federalismo europeo ha origini proprio nel nostro Paese. Sull’isola di Ventotene, gli oppositori politici al fascismo Spinelli, Rossi e Colorni, con l’aiuto di Ursula Hirshmann, composero il Manifesto di Ventotene, individuando nell’unione tra gli Stati europei una soluzione al loro antagonismo. Infine, Simone Veil è considerata una madre fondatrice dell'UE per il suo sostegno al federalismo europeo e la promozione di valori europei. Sopravvissuta ai campi di concentramento, è stata nominata Presidente del primo Parlamento europeo eletto a suffragio universale nel 1979.
Q - Questioni di genere
Il Parlamento europeo ha adottato diverse misure per affrontare la questione della parità di genere, anche con l'obiettivo di promuovere l'uguaglianza nelle istituzioni politiche e nei ruoli di leadership. Già nel 2021, il Parlamento ha presentato una Risoluzione riguardo la Strategia per la parità di genere 2020-2025, proponendo misure vincolanti per il contrasto alla violenza sulle donne e sulla parità retributiva. Il numero di donne europarlamentari è cresciuto nel corso degli anni, attestandosi al 39.8% nel 2024. Nell’ultima legislatura, due Istituzioni europee, la Commissione e il Parlamento sono state guidate rispettivamente da Ursula von der Leyen e Roberta Metsola. Inoltre, in risposta agli attacchi discriminatori contro la comunità LGBTQI, il Parlamento ha adottato una Risoluzione con la quale dichiara l'UE una ''Zona di libertà LGBTIQ''.
R - Ricerca e innovazione
Ricerca e innovazione sono pilastri fondamentali per la competitività dell'Unione in un contesto geopolitico sempre più complesso. Il programma Orizzonte Europa (Horizon Europe) è il principale strumento di finanziamento per la ricerca scientifica e tecnologica nell'Unione europea. Attraverso queste risorse, l'UE punta a rafforzare la sua posizione di leader globale in un contesto caratterizzato da rapide trasformazioni tecnologiche e nuove sfide, come la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale. Il Rapporto "Much more than a Market" di Enrico Letta, pubblicato ad aprile 2024, ribadisce la necessità di investire in ricerca e sviluppo e favorire l’innovazione tecnologica per garantire un futuro prospero, rilanciare la competitività europea e il completamento del Mercato Unico.
S - Sicurezza e difesa
A seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, il tema della difesa ha guadagnato centralità nel dibattito politico europeo. Se per le elezioni europee del 2019 il tema era infatti marginale, nel 2024 i programmi elettorali in Italia come nel resto d’Europa presentano interi capitoli dedicati alla necessità di investire per la sicurezza e per la difesa. L’Unione, nell’ultima legislatura, per rispondere alle sfide poste dal contesto geopolitico e per garantire una maggiore sicurezza ai propri cittadini, ha varato vari piani che ambiscono a rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri in ambito militare e strategico, e a reagire prontamente alle minacce esterne. Oggi l’idea di difesa comune europea, lanciata per la prima volta da Alcide De Gasperi nel 1954, è tornata in auge come una necessità improrogabile nel contesto geopolitico attuale.
T - Trattati
Il termine “Unione europea” appare per la prima volta nel 1992 con il Trattato di Maastricht, il quale ha ampliato le competenze attribuite alle Istituzioni europee. Tuttavia, la storia del processo di integrazione europea ha inizio nel 1951 con la nascita della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA) e nel 1957 con la Comunità economica europea (CEE), istituita con i Trattati di Roma. Nel corso dei decenni successivi, la Comunità si è evoluta fino a diventare l’Unione europea che conosciamo oggi. L’ultima modifica dei Trattati istitutivi si è conclusa nel 2009 con il Trattato di Lisbona.
U - Ungheria
Il Consiglio dell’Unione europea è composto dai Ministri degli Stati membri, coordina le politiche dell’Unione e adotta atti normativi insieme al Parlamento. Una caratteristica distintiva di questa Istituzione è la Presidenza a rotazione, esercitata da un diverso Stato membro ogni sei mesi con il compito di presiedere le sedute e garantire il corretto svolgimento dei lavori. Gli Stati membri che detengono la presidenza collaborano strettamente a gruppi di tre. A luglio 2024, sarà l’Ungheria a presiedere il Consiglio dell’Unione europea dopo la Spagna e il Belgio.
V - Voto
I cittadini europei eleggono ogni cinque anni i rappresentanti nazionali che siedono all’interno del Parlamento europeo. In Italia l’età minima per votare è 18 anni, mentre quella per candidarsi è 25. L’8 e il 9 giugno, l’Italia eleggerà 76 europarlamentari tramite una legge elettorale proporzionale con soglia di sbarramento del 4% e possibilità di voto di preferenza. I seggi vengono assegnati alle liste concorrenti presentate all’interno di cinque circoscrizioni. Diversamente dalle elezioni politiche, le circoscrizioni per le elezioni europee comprendono più regioni: l’Emilia-Romagna appartiene alla circoscrizione elettorale Italia Nord-Est insieme a Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige.
Z - Zero emissioni
Nel 2019, la Commissione europea ha presentato il Patto Verde europeo (European Green Deal) con lo scopo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 in linea con gli obblighi internazionali assunti con l’Accordo di Parigi nel 2015. Per raggiungere l'obiettivo delle emissioni zero, è necessaria una transizione verso un’economia più verde e giusta, che tuteli l'ambiente e i gruppi più vulnerabili. A tal fine, è stato stabilito un obiettivo intermedio, che prevede la riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra nell'UE di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. A supporto di questo obiettivo, è stato adottato il pacchetto “Pronti per il 55%” (Fit for 55%). Concretamente, l'Unione sta quindi lavorando su iniziative legate all’economia circolare, alla tutela della biodiversità e all'uso di energie sostenibili.