Introduzione
Il 2 ottobre 2024, 134 regioni europee provenienti da 16 stati membri si sono riunite al Parlamento europeo per presentare le loro esperienze e i risultati dell'utilizzo dei fondi strutturali e avanzare proposte sul futuro della politica di coesione.
Da quanto si evince dalle linee guida politiche della Presidente della Commissione Europea, la futura politica di coesione vedrebbe un ridimensionamento dei fondi a disposizione e un potenziamento del ruolo dei governi nazionali nella sua programmazione e attuazione. Le regioni, da Nord a Sud Europa, si sono dunque unite in una grande iniziativa di advocacy, con l’obiettivo di avviare un dialogo duraturo e costruttivo che miri a garantire un ruolo centrale per regioni e enti locali nel processo di individuazione delle priorità, nella progettazione e nell’attuazione della politica di coesione futura.
Nell'ambito dei lavori preparatori del futuro bilancio pluriennale dell'Unione, la Commissione europea sta valutando la possibilità di creare un nuovo strumento finanziario sul modello del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF). Questo strumento potrebbe comprendere anche la politica di coesione, con il rischio di rinazionalizzare quest'ultima.
Per questo motivo, le 134 regioni chiedono una futura politica di coesione che rispetti un approccio territoriale e che onori i principi della politica di coesione, dando alle regioni europee un ruolo chiave nel processo di programmazione e attuazione, attraverso una gestione condivisa e una governance multilivello. Con una lettera inviata alla Presidente von der Leyen e con un Position paper congiunto, le oltre 130 regioni europee firmatarie sostengono:
- Una politica di coesione che rispetti i principi di partenariato e sussidiarietà, garantendo alle regioni un ruolo centrale nella programmazione e implementazione, attraverso la gestione condivisa e la governance multilivello;
- Un bilancio che rifletta l'approccio di investimento a lungo termine della politica di coesione, adeguato alle sfide future;
- Un dialogo rafforzato tra la Commissione Europea e le regioni per migliorare ulteriormente l'efficacia della politica di coesione post-2027.
Il dibattito presso il Parlamento europeo, è stato aperto da Alain Rousset, Presidente della Regione Nouvelle-Aquitaine, capofila dell'azione di advocacy - e da Younous Omarjee e Antonella Sberna, Vicepresidenti del Parlamento europeo. Costruttivo e ricco di proposte, l'evento ha affrontato temi cruciali come il principio di sussidiarietà tra istituzioni europee e regionali e il ruolo fondamentale di regioni e enti locali nel rafforzare la partecipazione dei territori e dei cittadini stessi allo sviluppo regionale. Le voci presenti - per lo più rappresentanti regionali polacchi, spagnoli, finlandesi, slovacchi, tedeschi, italiani e irlandesi e eurodeputati delle commissioni competenti alla politica regionale, al bilancio, all'economia e all'occupazione - hanno sottolineato come la politica di coesione sia fondamentale per l'esistenza stessa dell'Unione e che le regioni siano necessarie per garantire una customizzazione degli interventi, alle caratteristiche territoriali. In tempi di grandi sfide geopolitiche e sociali, la coesione europea è un pilastro fondamentale per garantire crescita equa, competitività e più opportunità di lavoro. Durante gli interventi, è stata ribadita inoltre la necessità di una riforma della politica di coesione, con maggiore flessibilità per rispondere alle esigenze regionali. Le regioni hanno dimostrato una chiara apertura e volontà di collaborare con le istituzioni europee per realizzare questi cambiamenti in modo efficace e inclusivo.
Rivedi l'agenda dell'evento (PDF - 902.0 KB) e scarica il position paper (PDF - 1.8 MB)
Attualmente, la politica di coesione rappresenta la principale politica di investimento territoriale a lungo termine dell'Unione Europea, contribuendo all'integrazione europea attraverso il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale e la riduzione delle disparità regionali. Nel periodo 2021-2027, questa politica si concentra su cinque obiettivi strategici:
- Un'Europa più intelligente, attraverso la trasformazione economica innovativa;
Un'Europa più verde, orientata alla riduzione delle emissioni di carbonio; - Un'Europa più connessa, migliorando la mobilità e la connettività regionale;
- Un'Europa più sociale, supportando l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali;
- Un'Europa più vicina ai cittadini, promuovendo lo sviluppo sostenibile delle aree urbane, rurali e costiere.
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Ultimo aggiornamento: 04-10-2024, 11:20