Salute
- La corretta prescrizione per i farmaci psicotropi e analgesici
- ATSM Articolazione tutela salute mentale: assicurare qualità e assistenza efficace
- Promozione della salute in carcere
- Prevenzione del suicidio
- Servizio assistenza intensiva di Parma
- Sisp - Sistema informativo salute nelle carceri
- Attività sanitaria
- La prevenzione sanitaria nelle carceri dell’Emilia-Romagna
La corretta prescrizione per i farmaci psicotropi e analgesici
Questa Regione con la Circolare n. 10/2024 “Approvazione delle raccomandazioni regionali per la prescrizione e la somministrazione dei farmaci, in particolare psicotropi e analgesici, all’interno degli Istituti Penitenziari della Regione Emilia – Romagna” ha adottato un documento programmatico per fornire raccomandazioni prescrittive alle proprie Aziende USL. La circolare riguarda la corretta somministrazione di farmaci - in particolare quelli ad alto rischio di abuso e/o uso improprio all’interno degli istituti penitenziari – con l’obiettivo di una gestione clinica e procedurale che sia uniforme sul territorio regionale.
In ciascun Istituto di pena è stata svolta la formazione sulla corretta applicazione farmacologica, in collaborazione con l’Amministrazione penitenziaria e seguirà una verifica costante dei livelli di applicazione.
Nel corso del 2024 si è svolta una formazione per il cosiddetto “middle management”, cioè dirigenti, responsabili e coordinatori delle Aziende USL e dell’Amministrazione penitenziaria sul tema della somministrazione farmaci, in particolare psicotropi e analgesici. I docenti erano esperti delle AUSL e dell’Amministrazione penitenziaria, principalmente direttori e comandanti.
Analoga formazione è stata fatta anche presso ciascun Istituto di Pena sui contenuti della circolare. I docenti, in questo caso, erano esperti regionali e professionisti dell’Amministrazione penitenziaria (direttori, comandanti) sensibili ai temi sui farmaci.
ATSM Articolazione tutela salute mentale: assicurare qualità e assistenza efficace
L’Articolazione Tutela Salute Mentale (ATSM) è una sezione operativa regionale dell’AUSL di Reggio Emilia collocata nell’Istituto Penitenziario di Reggio Emilia, che garantisce livelli intensivi di assistenza sanitaria, terapeutica e riabilitativa e svolge attività sanitarie per sostenere l’esecuzione di provvedimenti disposti ai sensi dell’art. 111 c.5 - i cosiddetti minorati psichici - e c. 7 - i cosiddetti seminfermi- del DPR 230/2000.
La Delibera di Giunta regionale n. 1127 del 17/06/2024 (“Approvazione progetto per la riorganizzazione dell'articolazione di Tutela salute mentale (ATSM) regionale dell'AUSL Di Reggio Emilia”) ha raggiunto l’importante obiettivo di rimodulare l’offerta terapeutica offerta più rispondenti ai nuovi bisogni clinici e assistenziali.
In altre parole, con la delibera si punta a creare un ambiente che permetta di offrire trattamenti terapeutici di alta qualità. Ciò avverrà attraverso la revisione del numero di posti letto e la riorganizzazione degli spazi nei due reparti destinati ad accogliere i pazienti detenuti. L'intento è rispondere efficacemente alle esigenze legate all'assistenza, alla riabilitazione psicosociale e alla sicurezza dei pazienti.
Promozione della salute in carcere
Per dare piena attuazione al principio costituzionale della tutela della salute previsto dall’articolo 32 della Costituzione – dando anche attuazione ai successivi interventi legislativi relativi al trasferimento delle funzioni in materia di sanità penitenziaria al Servizio Sanitario Nazionale, l’Emilia-Romagna si è impegnata nella realizzazione di interventi di promozione della salute in carcere mediante la presenza, negli Istituti Penitenziari, della figura del Promotore di salute, un professionista sanitario in possesso delle competenze in tema di prevenzione sanitaria, con lo scopo di favorire le buone pratiche di tutela della salute.
Proprio su questo fronte, a fine 2024 si è svolto un importante evento di formazione “Promuovere salute in carcere: tra buone pratiche e prospettive in regione Emilia-Romagna” che, oltre ad aver coinvolto anche professioni dell’amministrazione penitenziaria (docenti e studenti), ha interessato tutto il territorio regionale e si è svolto nelle seguenti date:
- 2, 23 ottobre e 14 novembre 2024 – edizione Area Vasta Emilia Centrale - BOLOGNA - Sala 20 Maggio, viale della Fiera 8, Bologna
- 9 e 30 ottobre, 20 novembre 2024 – edizione Area Vasta Emilia Nord - BAGGIOVARA - Meeting Room - Ospedale Civile Sant'Agostino - Estense Via Pietro Giardini, 1355, loc. Baggiovara – MODENA
- 16 ottobre, 6 novembre, 27 novembre 2024 – edizione ROMAGNA - FORLI’ - Polo Formativo Via Pratella, 12 Forlì.
Obiettivo dei seminari è stato quello di favorire il miglioramento dello stato di salute dei detenuti promuovendo stili di vita salutari e abitudini alimentari corrette, contrastare le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) agendo sui cosiddetti fattori di rischio intermedi, promuovere un miglioramento dello stato di salute dei detenuti con patologie croniche, contrastare la diffusione delle malattie infettive agendo sui principali fattori di rischio, migliorare l'ambiente di vita, promuovere la diffusione di informazioni relative al Covid-19 e alle misure di sicurezza da utilizzare.
Prevenzione del suicidio
Si tratta di uno degli ambiti più importanti e attuali, che richiede un impegno costante, anche di fronte agli episodi che continuano purtroppo a ripetersi.
Nel campo della prevenzione del rischio suicidario sono state realizzate diverse attività e altre sono ancora in fase di realizzazione. Fra queste, un corso di formazione organizzato dalla Regione e Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria (PRAP) a cui hanno partecipato 636 professionisti, di cui 274 dell’amministrazione penitenziaria.
Fondamentale è poi il monitoraggio grande rischio: mensilmente il PRAP monitora il livello di grande rischio (il grande rischio è una valutazione della probabilità e dell'impatto di un evento negativo) suicidario di tutti gli Istituti di pena. È stata inoltre effettuata una innovazione alla cartella regionale informatica SISP (Sistema informativo salute nelle carceri) per rilevare quantitativamente i rischi e fornire le liste delle persone per livello di rischio.
E’ stato poi nominato il gruppo di lavoro fra Regione e Amministrazione penitenziaria per la prevenzione e il monitoraggio dei suicidi in carcere. Il gruppo ha lavorato ed ha prodotto il documento Piano regionale per la prevenzione del rischio suicidario, che attualmente è in fase di discussione in vista dell’approvazione.
Servizio assistenza intensiva di Parma
L’Istituto penitenziario di Parma è uno dei più grandi istituti della regione Emilia-Romagna nonché l’unico di massima sicurezza. Al suo interno è presente la sezione SAI (Servizio Assistenza Intensiva) e la sezione CRUPI destinate all’assistenza sanitaria specialistica delle persone detenute provenienti sia dagli istituti penitenziari della Regione Emilia-Romagna, sia da altre Regioni nelle quali viene continuamente offerto un percorso terapeutico e assistenziale conforme alle esigenze sanitarie presentate dai singoli richiedenti.
Il reparto SAI si configura, quindi, come una struttura detentiva che garantisce un’assistenza sanitaria all’interno degli Istituti di Pena per il trattamento di patologie in fase acuta o cronica in fase di scompenso, di carattere non ospedaliero ed ospita detenuti che, per situazioni di rischio sanitario, possono richiedere un maggiore e più specifico intervento clinico che non si può garantire nelle sezioni comuni. Questi detenuti rimangono comunque candidabili a una misura alternativa o al differimento/sospensione della pena per motivi di salute.
Sisp - Sistema informativo salute nelle carceri
La Regione Emilia-Romagna ha strutturato una cartella clinica per tutte le Aree sanitarie degli istituti regionali. La cartella SISP (Sistema informativo salute nelle carceri) ha lo scopo di supportare la gestione informatizzata della documentazione sociosanitaria degli assistiti, accedere alle informazioni strutturate in tempi rapidi, facilitare l'integrazione tra i professionisti e la cooperazione dei servizi, migliorare la progettazione, la continuità e valutazione dei risultati dei percorsi di cura individualizzati.
La cartella clinica informatizzata dei Servizi di Salute nelle carceri (SISP) consente pertanto un’analisi puntuale dei dati relativi ai detenuti transitati, almeno per un giorno, presso l’area sanitaria degli istituti penitenziari della regione.
Attività sanitaria
I Servizi sanitari presentano caratteristiche di complessità organizzativa e funzionale differenti, di diversa intensità assistenziale, in modo da poter assicurare una risposta a tutte le esigenze sanitarie presentate dalla popolazione detenuta all’interno degli Istituti penitenziari presenti in regione, ricorrendo nel caso di necessità a trasferimenti da un Istituto all’altro nell’ambito regionale:
Assistenza primaria H24, ad eccezione degli Istituti con minore capienza quali Rimini (H14), Castelfranco Emilia (H10.30) e Ravenna (H12).
L’assistenza infermieristica H24 è garantita nelle province di Bologna, Modena, Piacenza e Parma.
La prevenzione sanitaria nelle carceri dell’Emilia-Romagna
Il Settore Prevenzione collettiva e Sanità pubblica dell’assessorato alle politiche per la Salute è impegnato, come da disposizioni normative nazionali, in attività di vigilanza igienico-sanitaria negli istituti penitenziari.
Questa azione si sostanzia in 2 accessi all’anno in ogni struttura, al termine dei quali vengono redatte relazioni che vanno inviate anche al Ministero della Salute e al Ministero della Giustizia. L’attività di vigilanza viene svolta non solo su base programmata, ma anche su segnalazione di situazioni critiche, come è successo ad esempio nel 2024 per le ondate di calore o altri contesti che evidenziano problematicità.
Il Settore svolge anche attività di prevenzione, tra cui vaccinazioni, screening oncologici, promozione attività fisica, ecc. direttamente o a supporto della Sanità penitenziaria con la collaborazione del promotore della salute, una figura finanziata dalla Regione.
Inoltre, vengono organizzate iniziative di formazione sulla promozione della salute in carcere rivolta agli operatori dei Dipartimenti di Sanità Pubblica, della Sanità Penitenziaria e dell’amministrazione penitenziaria, compresi gli agenti di Polizia penitenziaria, che hanno come obiettivo quello di favorire l’integrazione tra tutte le figure coinvolte nella tutela della salute delle persone in carcere. Tra i progetti a breve termine, inoltre, c’è la sperimentazione di un questionario PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) sulla popolazione carceraria.
Per approfondire: i fondi 2025 per l'assistenza sanitaria in carcere