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Il processo di Transizione Digitale ha come obiettivo la realizzazione di un'amministrazione che offra servizi pubblici digitali facilmente utilizzabili, sicuri e di qualità, tali da garantire una relazione trasparente e aperta con i cittadini.

Italia digitale 2026

Italia digitale 2026, il piano di investimenti e riforme previsto dal PNRR, ha cinque obiettivi:

  1. Diffondere l’identità digitale, assicurando che venga utilizzata dal 70% della popolazione;
  2. Colmare il gap di competenze digitali, con almeno il 70% della popolazione che sia digitalmente abile;
  3. Portare circa il 75% delle PA italiane a utilizzare servizi in cloud;
  4. Raggiungere almeno l’80% dei servizi pubblici essenziali erogati online;
  5. Raggiungere, in collaborazione con il Mise, il 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti a banda ultra-larga.

All'interno del Piano si sviluppa su due assi la strategia per l’Italia digitale: il primo asse riguarda le infrastrutture digitali e la connettività a banda ultra larga; il secondo riguarda tutti quegli interventi volti a trasformare la Pubblica Amministrazione (PA) in chiave digitale.

Digitalizzazione della PA

Per la digitalizzazione della PA, da un lato si agisce sugli aspetti di “infrastruttura digitale”, spingendo la migrazione al cloud delle amministrazioni, accelerando l’interoperabilità tra gli enti pubblici, snellendo le procedure secondo il principio “once only” (secondo il quale le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere a cittadini ed imprese informazioni già fornite in precedenza) e rafforzando le difese di cybersecurity. Dall’altro lato vengono estesi i servizi ai cittadini, migliorandone l’accessibilità e adeguando i processi prioritari delle Amministrazioni Centrali agli standard condivisi da tutti gli Stati Membri dell'Unione Europea. In particolare sono previsti sette principali investimenti: infrastrutture digitali (900 mln), abilitazione e facilitazione migrazione al cloud (1 mld), dati e interoperabilità (650 mln), servizi digitali e cittadinanza digitale (2,01 mld), cybersecurity (620 mln), digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali (610 mln), competenze digitali di base (200 mln)

Reti ultraveloci

La nuova strategia europea Digital Compass stabilisce obiettivi impegnativi per il prossimo decennio: deve essere garantita entro il 2030 una connettività a 1 Gbps per tutti e la piena copertura 5G delle aree popolate. L’ambizione dell’Italia è di raggiungere gli obiettivi europei di trasformazione digitale entro il 2026. Italia digitale 2026 include importanti investimenti per garantire la copertura di tutto il territorio con reti a banda ultra-larga (fibra FTTH, FWA e 5G).

Cybersicurezza

Il DL 82/2021 e la sua conversione nella Legge 109/2021 hanno ridefinito l'architettura nazionale cyber e istituito l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) a tutela degli interessi nazionali nel campo della cybersicurezza. Con le determinazioni 306/2022 e 307/2022, l'Agenzia ha elaborato la strategia per l'implementazione e il controllo del cloud nella Pubblica amministrazione (Strategia Cloud Italia), definendo il modello per la classificazione dei dati e dei servizi della PA e i requisiti per le infrastrutture digitali e per i servizi cloud destinati a trattare dati e servizi strategici, critici e ordinari.

Il 28 gennaio 2022 il Dipartimento per la trasformazione digitale ha pubblicato il bando per la realizzazione del Polo Strategico Nazionale (PSN). La proposta messa a gara prevede l’investimento di 723 milioni di euro da parte del soggetto aggiudicatario per l’erogazione di servizi di “public” e “private” cloud in grado di garantire supervisione e controllo da parte delle autorità preposte su dati e servizi strategici.

Il 18 maggio 2022 il Comitato Interministeriale per la Cybersicurezza ha approvato la Strategia nazionale di cybersicurezza (2022-2026) e l’annesso Piano di implementazionecon cui il Governo mira ad affrontare una pluralità di sfide quali il rafforzamento della resilienza nella transizione digitale del sistema Paese, il conseguimento dell’autonomia strategica nella dimensione cibernetica, l’anticipazione dell’evoluzione della minaccia cyber e la gestione di crisi cibernetiche.