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Introduzione

Martedì 30 aprile 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione.

Si tratta di una riforma prevista nell’ambito della revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per accelerare e rafforzare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione 2021-2027. I programmi di investimento interessati sono finanziati da 42 miliardi di euro di risorse europee e 32 miliardi di euro di risorse nazionali per il ciclo di programmazione 2021-2027.

Il decreto individua alcuni interventi prioritari in una serie di settori strategici condivisi con la Commissione europea: risorse idriche; infrastrutture per il rischio idrogeologico e la protezione dell’ambiente; rifiuti; trasporti e mobilità sostenibile; energia; sostegno allo sviluppo e all’attrattività delle imprese.

La scelta di questi settori mira a dare effettiva attuazione agli strumenti di pianificazione richiesti dalle cosiddette condizioni abilitanti definite dal Regolamento (UE) 2021/1060 sulla Politica di coesione 2021-2027, che devono essere rispettate da tutte le Regioni che vogliano accedere ai finanziamenti europei. Per realizzare questo coordinamento le amministrazioni centrali e regionali titolari di programmi europei individueranno un elenco di interventi prioritari nei settori strategici, che saranno monitorati a livello centrale.

La riforma prevede inoltre un meccanismo incentivante per il conseguimento degli obiettivi: le amministrazioni regionali che rispetteranno i tempi previsti per l’attuazione degli interventi potranno usufruire di un sostegno aggiuntivo da parte del Governo al cofinanziamento dei programmi europei. In caso di inerzia o inadempimento dei soggetti responsabili dell’attuazione saranno attuate misure di accelerazione ulteriore della realizzazione degli interventi prioritari, anche attraverso il ricorso a poteri sostitutivi.

La riforma deve inoltre attuare gli obiettivi del Regolamento UE 2024/795 che istituisce la piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP) per sostenere l’industria europea e stimolare gli investimenti nelle tecnologie critiche (semiconduttori avanzati, intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche e biotecnologie). Infine, il decreto introduce ulteriori misure per lo sviluppo e coesione territoriale quali, tra l’altro:

  • la revisione della disciplina e il finanziamento del fondo perequativo infrastrutturale;
  • la ricognizione dello stato di attuazione dei contratti istituzionali di sviluppo e la revisione della governance istituzionale;
  • l’estensione delle misure di semplificazione e dei benefici fiscali previsti per la ZES unica anche alle zone logistiche semplificate (ZLS) e l’incremento del fondo di sostegno ai comuni marginali da destinare ai consorzi industriali.

Per approfondire

Ultimo aggiornamento: 06-05-2024, 14:06

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