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Introduzione

Presentato a Roma il 24 settembre 2024 il XXIII Rapporto annuale dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps), alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il Rapporto evidenzia la stabilità del numero di pensionati, fissato intorno ai 16 milioni e il positivo incremento del 7,1% dell'importo medio delle pensioni. I dati si inquadrano in un contesto caratterizzato da dinamiche note quali: l'invecchiamento della popolazione, il calo demografico e le trasformazioni strutturali del mercato del lavoro.

Tendenze del sistema previdenziale italiano

L'analisi dell'Inps si sofferma sulle caratteristiche del sistema previdenziale nazionale che si caratterizza per essere quello in Europa con l'aspettativa di vita più elevata.

In Italia l'aumento dell’età media della popolazione, il calo della fecondità e la riduzione della popolazione in età lavorativa, non compensati dall’immigrazione, determina un disequilibrio nel rapporto tra pensionati e contribuenti.

Per raggiungere la sostenibilità del sistema previdenziale , quindi, è necessario che vengano immessi nel mercato del lavoro più giovani e più donne e che il calo demografico venga compensato da maggiori flussi migratori.

Il mercaro del lavoro secondo l'analisi dell'Inps è dinamico e registra un numero record di assicurati di 26,6milioni. Nel 2023 il numero dei pensionati è rimasto stabile (intorno ai 16 milioni), mentre la spesa per prestazioni pensionistiche è arrivata a quasi 347 miliardi. Una spesa elevata, se confrontata con quella di altri Paesi europei per due motivi:

  1. l'età effettiva di accesso alla pensione di vecchiaia è ancora relativamente bassa, a 64,2 anni, nonostante un’età legale a 67 anni, tra le più alte in Europa a causa dei numerosi canali di uscita anticipata dal mercato del lavoro;
  2. la consistenza economica delle pensioni: infatti il tasso di sostituzione della pensione rispetto all’ultima retribuzione percepita prima del pensionamento è tra i più elevati nella Ue (quasi 15 punti percentuali sopra la media europea).

Il presidente INPS, Gabriele Fava nella sia relazione ha sottolineato l'importanza di educare le giovani generazioni sulla previdenza, con l'obiettivo di garantire che costruiscano un "salvadanaio previdenziale" sin da subito. Con l'invecchiamento previsto della popolazione, che potrebbe far sì che il 35% dei cittadini abbia più di 65 anni entro il 2050, è essenziale ripensare il sistema di welfare.

La competenza per fronteggiare i rischi di squilibrio per il sistema è del Governo, sottilinea sempre Fava, con interventi legislativi mirati. Da parte sua l'Inps sta garandendo la tenuta in equilibrio dei conti.

Per approfondire

Ultimo aggiornamento: 26-09-2024, 09:41