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Il ministero dell'Economia e delle finanze lo scorso 27 giugno ha pubblicato una nota tematica sull'impatto dei nuovi modelli dell'intelligenza artificiale (IA) nell'Unione europea, analizzando in particolare i rischi e i benefici in ambito economico associati all'uso dell'AI su produttività e mercato del lavoro.
La nota è stata redatta dalla Direzione Analisi e ricerca economico finanziaria del Dipartimento del tesoro e fornisce alcune indicazioni per le policy dell'Unione europea partendo dall'assunto che inevitabilmente la rapida evoluzione delle tecnologie nascenti e la capacità dei modelli IA di migliorare ed espandere le loro capacità produrranno effetti esponenziali sull'economia e sulla società.
Inoltre, gli effetti sull'economia e la concentrazione geografica degli attori attivi nel settore rendono necessaria ed urgente l’azione dei governi nazionali e dell’Unione Europea anche per ragioni geopolitiche.
La nota svolge un'approfondita analisi delle conseguenze direttamente o indirettamente associate ai nuovi modelli di intelligenza artificiale. In particolare:
Si rileva anche che settore dell’IA è al momento concentrato in poche società, soprattutto cinesi e statunitensi, e poco trasparente, poichè gli istituti di ricerca indipendente non possiedono i mezzi e la capacità di calcolo per studiare i modelli di grandi dimensioni.
Per questo si paventa il rischio che la diffusione dell’IA nei settori produttivi e nella società può avere un impatto sul piano geopolitico, facendo emergere nuove dipendenze strategiche.
Altri rischi - mette in luce la nota - possono presentarsi qualora si faccia dell'IA un uso inconsapevole o sia usata a supporto di azioni illegali.
Dopo l'analisi degli effetti dell'IA sull'economia, che noi abbiamo riportato solo per brevi punti, la nota fornisce alcune indicazioni di policy:
L’Unione europea dovrà cercare il giusto bilanciamento tra diverse necessità. Sarà necessario governare i potenziali rischi, mantenendo elevati standard di qualità e sicurezza per i beni e i servizi prodotti, ma anche salvaguardare i posti di lavoro e la produttività delle imprese europee e tutelare gli interessi e i valori dell’UE a fronte di potenziali dipendenze tecnologiche.
In questo giusto bilanciamento sarà necessario - si legge sempre nella nota - favorire l’adozione della tecnologia prodotta all’estero per salvaguardare la competitività nei diversi settori economici aumentando l’efficienza delle imprese europee, e puntare sulle innovazioni e sui cambiamenti di processo e di prodotto.
In sostanza, si dice, accanto alla competitività internazionale si vuole sostenere la nascita di un settore IA europeo.
Ultimo aggiornamento: 11-07-2024, 10:51
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