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Introduzione

Venerdì 10 maggio 2024 si è svolta a Roma la VI Conferenza nazionale sull'economia circolare, nel corso della quale è stato illustrato il Rapporto 2024 elaborato dal Circular Economy Network in collaborazione con ENEA. Il rapporto fotografa lo stato dell’arte dell’economia circolare in Italia, presentando i dati sull’andamento dei principali indicatori di circolarità dell’economia .

Per la prima volta le performance di circolarità delle cinque maggiori economie dell’Unione Europea sono state comparate usando gli indicatori della Commissione europea: produzione e consumo, gestione dei rifiuti, materie prime seconde, competitività e innovazione, sostenibilità ecologica e resilienza. Anche con questa nuova metodologia, si conferma il primato dell’Italia (45 punti) in termini di economia circolare, seguita da Germania (38), Francia (30) Polonia e Spagna (26).

I dati

L'italia primeggia per il tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggio: nel 2021 il tasso di riciclo è stato del del 71,7% (8% in più della media UE27). Il riciclo dei rifiuti urbani in Italia è cresciuto del 3,4% tra il 2017 e il 2022, raggiungendo il 49,2% (la media UE è del 48,6%, prima la Germania con il 69,1%). Nel 2022, inoltre, la produttività delle risorse in Italia ha generato, per ogni chilo di risorse consumate, 3,7 euro di PIL, +2,7% rispetto al 2018 (la media UE, nel 2022, è 2,5 euro/kg). Per ciò che concerne il tasso di utilizzo circolare di materia, cioè il rapporto tra l’uso di materie prime seconde generate col riciclo e il consumo complessivo di materiali, l’Italia conferma la sua posizione nel 2022, con un valore pari al 18,7%.

Non tutti i dati sono positivi: il consumo dei materiali in Italia nel 2022 è stato di 12,8 tonnellate/abitante, minore della media europea (14,9 t/ab) ma in crescita (+8,5%) rispetto alle 11,8 t/ab del 2018. Sempre nel 2022, la dipendenza dalle importazioni di materiali dell’Italia (46,8%) è più del doppio della media europea (22,4%), anche se in calo (-3,8%) rispetto al 2018.

Il ruolo delle piccole e medie imprese

L'edizione 2024 del rapporto si apre con un'indagine dedicata al ruolo delle piccole e medie imprese realizzata in collaborazione con CNA. L'indagine conferma che la consapevolezza dell’importanza dell’economia circolare è ormai ampiamente diffusa, soprattutto per risparmiare sui costi delle materie prime e dell’energia, per minimizzare i rifiuti e aumentarne il riciclo. Le difficoltà per le piccole imprese per attuare le misure per aumentare la loro circolarità derivano dalla carenza di competenze e di un quadro normativo chiaro e di semplice attuazione. Il 65% del campione delle 800 piccole imprese intervistate dichiara, infatti, di mettere in atto pratiche di economia circolare: oltre il doppio rispetto a quanto rilevato nel 2021. Inoltre, il 10% delle imprese ha intenzione di avvicinarsi all’economia circolare nel prossimo futuro. Gli interventi realizzati più spesso riguardano l’uso di materiali riciclati (68,2%), la riduzione degli imballaggi (64%), interventi per la durabilità e la riparabilità del prodotto (53,2%).  Per il 61% delle imprese coinvolte nel sondaggio le misure di economia circolare generano benefici in termini di riduzione dei costi.

Materie prime critiche e strategiche

Il rapporto presenta anche un aggiornamento, curato dall’ENEA, sulle materie prime critiche e strategiche. Le terre rare, in particolare, sono largamente impiegate nel settore delle rinnovabili, della mobilità elettrica e dell’elettronica in generale. A livello mondiale, l’85% circa delle terre rare leggere e la totalità delle terre rare pesanti impiegate dipendono dalle esportazioni cinesi. Oltre a puntare sulla differenziazione degli approvvigionamenti occorre quindi ridurre la dipendenza dalle importazioni aumentando il riciclo di questi materiali. Il rame è stato inserito tra le materie prime strategiche per il suo impiego crescente nelle tecnologie chiave per l’elettrificazione. La maggior concentrazione di riserve di minerali di rame si trova in un ristretto numero di Paesi: Cile (31%), Perù (11%) e Repubblica Democratica del Congo (9%), mentre l’Europa ospita appena il 3% delle riserve globali. Il rame è riciclabile e riciclato in quantità significative che vanno mantenute e aumentate.

Per approfondire

Rapporto sull'economia circolare in Italia 2024
Rapporto sull'economia circolare in Italia 2024: sintesi
Video dell'evento
Focus sulla transizione ecologia a cura della Sede di Roma

Ultimo aggiornamento: 13-05-2024, 17:45

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