Introduzione
Giovedì 20 giugno il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico. Il testo intende adeguare l’ordinamento nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2024/1252 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 aprile 2024, che istituisce un quadro atto a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche.
Le materie prime critiche sono quei materiali di importanza economica e strategica per l’Europa e caratterizzati allo stesso tempo da alto rischio di fornitura. Queste materie prime sono fondamentali per numerose attività industriali e sono particolarmente importanti per la transizione ecologica: tecnologie come turbine eoliche, pannelli fotovoltaici e batterie richiedono infatti una grande quantità di minerali e metalli, con una domanda prevista in continua crescita nei prossimi anni.
Il decreto prevede inoltre alcune importanti misure.
Governance
Il testo prevede che il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE), integrato dal Ministro della difesa e dal Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, debba pronunciarsi sulla sussistenza di eventuali motivi ostativi all'accoglimento delle domande di riconoscimento del carattere strategico di un progetto di ricerca, estrazione, trasformazione o riciclaggio delle materie prime strategiche, da attuarsi sul territorio nazionale, presentate alla Commissione europea;
Inoltre, sono individuati presso i ministeri competenti tre punti unici nazionali di contatto per il rilascio delle autorizzazioni all’estrazione, al riciclaggio o alla trasformazione di materie prime critiche strategiche.
Il testo istituisce presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy il Comitato tecnico per le materie prime critiche e strategiche, che avrà il compito di predisporre, ogni tre anni, un Piano Nazionale delle materie prime critiche, in cui sono indicate, in modo organico, le azioni da intraprendere e le fonti di finanziamento disponibili, nonché gli obiettivi attesi.
L'ISPRA avrà invece il compito di elaborare il Programma nazionale di esplorazione nel quale sono riportati:
- la mappatura dei minerali;
- le campagne geotermiche;
- le indagini geognostiche;
- l'elaborazione dei dati acquisiti mediante esplorazione generale.
Accelerazione e semplificazione della ricerca di materie prime critiche
Il punto di contatto istituito presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica riceverà le comunicazioni del permesso di ricerca delle materie prime strategiche che non eccedano i due anni, e provvede a darne Comunicazione al Comitato tecnico per le materie prime critiche strategiche. L'attività di ricerca può essere iniziata dopo 30 giorni dalla comunicazione. Si attribuiscono all'ISPRA e alla Sovrintendenza territorialmente competente le funzioni di vigilanza e controllo sui progetti di ricerca strategici e sul rispetto dei requisiti previsti, nonché il potere di disporre (dandone comunicazione ai ministeri competenti) l'interruzione del permesso di ricerca in caso di accertamento di irregolarità nell'effettuazione delle ricerche.
Aliquote di produzione in materia di giacimenti minerari
I titolari delle concessioni minerarie aventi ad oggetto i progetti strategici che prevedono la trasformazione di materie prime critiche dovranno corrispondere annualmente il valore di un'aliquota del prodotto (pari ad una percentuale compresa tra il 5 e il 7 per cento) in favore dello Stato per i progetti a mare o in favore dello Stato e della regione nella quale insista il giacimento per i progetti su terraferma. Le somme versate in favore dello Stato confluiscono nel Fondo nazionale del made in Italy e sono destinate a sostenere investimenti nella filiera delle materie prime critiche strategiche.
Recupero di risorse minerarie dai rifiuti estrattivi
Il testo introduce il "Piano di recupero di materie prime dai rifiuti di estrazione storici", prevedendo, tra l'altro, che:
- l'estrazione di sostanze minerali nelle strutture di deposito di rifiuti estrattivi, chiuse o abbandonate, per le quali non è più vigente il titolo minerario, possa essere concessa solo a seguito dell'elaborazione, da parte dell'aspirante concessionario, di uno specifico "Piano di recupero" che dimostri la sostenibilità economica ed ambientale dell'intero ciclo di vita;
- nei siti contaminati già oggetto di procedimento di bonifica, il Piano debba essere valutato in coerenza con il progetto di bonifica;
- in relazione alle strutture di deposito censite come potenzialmente contaminate, il Piano debba indicare gli interventi necessari a contenere l'eventuale diffusione di sostanze inquinanti.
Accelerazione dei giudizi in materia di progetti strategici
Il testo prevede procedure semplificate e accelerate, sul modello dei giudizi amministrativi in materia di PNRR, in relazione alle controversie in materia di riconoscimento o rilascio dei titoli abilitativi previsti dal decreto per i progetti strategici relativi a materie prime critiche.
Registro delle aziende e delle catene del valore strategiche
Il testo istituisce presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy un Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche per fini di monitoraggio, misurazione del fabbisogno nazionale e conduzione di prove di stress.
Fondo nazionale del Made in Italy
Il testo integra il novero delle destinazioni delle risorse del Fondo, introducendo anche estrazione e trasformazione delle materie prime critiche e valorizzazione delle infrastrutture ad esse strumentali; si prevede che le risorse del Fondo possano essere progressivamente incrementate anche con risorse provenienti da pubbliche amministrazioni; si prevede la possibilità di investimenti anche in strumenti di rischio emessi da società di capitali; si prevede che possano essere individuati più soggetti gestori del Fondo.
Per approfondire
Comunicato Stampa del Consiglio dei ministri di Giovedì 20 giugno 2024
Regolamento (UE) 2024/1252
Ultimo aggiornamento: 25-06-2024, 14:04