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Introduzione

Presentato a Roma il 7 maggio 2024 il Rapporto Just Transition risultato di un progetto del Gruppo Ferrovie dello Stato, in collaborazione con la Fondazione Sviluppo sostenibile, sul concetto di transizione giusta verso un’economia green.

Una sfida europea: la transizione giusta

L’Unione europea considera tra le sfide più importanti e strategiche quella sintetizzata con l'espressione Just Transition, ovvero garantire che nel percorso di transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio nessuno e nessun luogo venga lasciato indietro.

L'Italia, come sappiamo, è impegnata a centrare gli obiettivi comunitari per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per cogliere questi traguardi e sfruttare le opportunità di crescita offerte dallo sviluppo di un’economia decarbonizzata, anche grazie alle risorse messe a disposizione del Pnrr, il paese affronta numerosi cambiamenti nel concetto di mobilità e nella infrastrutturazione dei territori per rendere possibile e sostenibile la mobilità di merci e persone.

Gli obiettivi

Per il settore dei trasporti gli obiettivi da raggiungere per avvicinarsi alla neutralità climatica sono:

  • la riduzione dell'inquinamento atmosferico;
  • l'aumento delle soluzioni di mobilità sostenibile e condivisa;
  • l'inclusione delle fasce più vulnerabili della popolazione nei progetti di mobilità;
  • l'aumento dell'accessibilità ai servizi di trasporto e ai territori.

Il Rapporto

Il Rapporto presentato da Fondazione Sviluppo sostenibile e Gruppo Ferrovie dello Stato presenta il tema della transizione giusta delineando al contempo i potenziali impatti sociali, economici e demografici della transizione verde. Per fare questo attinge alla documentazione legislativa europea prodotta nel quadro del Green Deal europeo e del pacchetto legislativo Pronti per il 55%. Entra poi nello specifico della Just Transition nel settore dei trasporti, anche attraverso l’analisi di un suo limite: quello della condizione della povertà dei trasporti, focalizzandosi sulla situazione di particolari categorie, famiglie ed imprese, che possono subire sperequazioni e diseguaglianze nell’accesso ai servizi di mobilità.

Le politiche su trasporti e mobilità

Nel dibattito politico e nei documenti di indirizzo europei, il tema della povertà dei trasporti ha trovato spazio solo di recente, pur essendo la mobilità uno dei fattori chiave per accedere al mondo del lavoro, ai servizi e partecipare alla vita sociale. Per le famiglie le spese per i trasporti, infatti, sono al 3° posto, dopo quelle per la casa e l'alimentazione. Nel nostro paese le aree interne sono ancora scarsamente raggiunte dai servizi di mobilità, esiste il tema della tariffazione dei trasporti così come del costo, ancora troppo elevato, delle auto elettriche.

Due, quindi, le problematiche che l’indagine mette a fuoco per immaginare delle politiche di Just Transition nei trasporti:

  • Non poter sostenere i costi per il trasporto, sia per aziende che per privati cittadini;
  • Non poter accedere ai trasporti e ai servizi necessari.

Le politiche possono intervenire a mitigare queste problematiche in vari modi attuando, ad esempio, le strategie low emission zone, le fasce verdi nelle città, come a Roma, le tariffe di ingresso come accade a Milano. Di best practices di questo tipo si occupa il rapporto, fornendo valutazioni di impatto ed analisi quantitative.

Una proposta

Gli autori dello studio lanciano la proposta di istituire un Osservatorio sulla povertà nei trasporti, accanto all'osservatorio già operativo sulla Transizione energetica, per analizzare il fenomeno e sensibilizzare le Istituzione e l'opinione pubblica sul tema della povertà dei trasporti e degli aspetti sociali ad essa correlati. L'Osservatorio potrebbe supportare le amministrazioni pubbliche nell'attività di analisi del fenomeno e di formulazione di strategie, attivando opportune collaborazioni con gli attori del sistema: governo, enti locali, operatori della mobilità, associazioni, ricercatori.

Ultimo aggiornamento: 09-05-2024, 15:33