Salta al contenuto

Introduzione

Giovedì 27 marzo si è svolta a Palazzo Chigi la Cabina di regia PNRR, presieduta dal Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, Tommaso Foti, alla presenza dei Ministri e dei Sottosegretari competenti, dei rappresentanti dell'Anci, dell'Upi e della Conferenza delle Regioni e Province autonome. La Cabina di regia ha adottato la sesta Relazione sullo stato di attuazione del Piano, che è stata successivamente inviata al Parlamento.

La Relazione in breve

La Relazione è strutturata in due sezioni. La Sezione I illustra l’attività svolta e i risultati conseguiti nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nella seconda metà del 2024, con alcuni aggiornamenti per i primi mesi del 2025, mentre la Sezione II, a cura delle Amministrazioni titolari, riporta per ogni Misura del Piano (Riforme e Investimenti) la descrizione analitica, lo stato di realizzazione e le iniziative in corso.

La relazione fornisce una sintesi dei principali interventi normativi adottati nel periodo di riferimento a sostegno del PNRR, in particolare quelli in attuazione del decreto-legge n. 19/2024, convertito con modificazioni dalla legge n. 56/2024. Si tratta, in particolare, del processo di implementazione del sistema informatico ReGiS, del rafforzamento della governance delle azioni antifrode, dell’attivazione delle Cabine di coordinamento presso le Prefetture e dell’attività delle task force attivate per migliorare la tempestività dei pagamenti dei debiti commerciali da parte degli enti locali e delle amministrazioni centrali. Viene poi illustrata la revisione tecnica del PNRR approvata dal Consiglio dell’Unione europea il 18 novembre 2024, che ha interessato 21 misure tra riforme e investimenti, in 12 casi introducendo miglioramenti delle modalità attuative, in 6 casi riducendo gli oneri amministrativi e in 13 casi correggendo errori materiali.

La relazione offre un’analisi dello stato di avanzamento del Piano: con l’approvazione della sesta richiesta di pagamento l’Italia ha conseguito 270 milestone e target su un totale di 621 (43 per cento). Per quanto riguarda l’avanzamento finanziario, al 31 dicembre 2024 la spesa si attesta a 63,9 miliardi di euro, pari al 52 per cento delle risorse ricevute. Sono descritte inoltre le attività associate al conseguimento dei 67 risultati (32 target e 35 milestone) della settima rata, rendicontata il 30 dicembre 2024, per un importo complessivo di 18,3 miliardi di euro. Tra gli investimenti più rilevanti, si segnalano il potenziamento delle infrastrutture di trasmissione dell’energia elettrica (SA.CO.I.3 e Tyrrhenian Link), il rinnovo della flotta di autobus e treni a emissioni zero per il trasporto regionale e metropolitano, la riqualificazione di stazioni ferroviarie, il rafforzamento della cybersicurezza, i collegamenti a banda ultra-larga di 21 isole minori, gli investimenti per la gestione più efficiente delle risorse idriche, l’assegnazione delle risorse ai progetti inerenti lo sviluppo dell’agro-voltaico, il raggiungimento del primo obiettivo di potenziamento della rete smart grid e la messa a dimora di 4,5 milioni di alberi nelle aree delle città metropolitane.

La relazione contiene anche un confronto tra il Piano italiano e quelli degli altri Stati membri, sia per quanto attiene alla dimensione, sia con riferimento allo stato di avanzamento. L’Italia, come noto, è il principale beneficiario del Dispositivo di ripresa e resilenza in termini di dotazione (194,4 miliardi di euro) e si caratterizza anche per il maggior numero di milestone e target da conseguire (621 tra milestone e target). L’Italia è è l'unico Stato membro ad avere presentato sette richieste di pagamento ed è tra i primi anche in termini di numero di milestone e target conseguiti e di ammontare di risorse ricevute in relazione al conseguimento dei risultati. Viene fornita inoltre una panoramica sulle richieste di revisione dei Piani nazionali presentate dagli Stati membri.

Sono riportate alcune valutazioni sul Piano da parte della Commissione europea, della Corte dei conti, del Fondo Monetario Internazionale e dell’OCSE. La Commissione europea, in particolare, ha espresso una valutazione positiva dei progressi compiuti dall’Italia, pur ribadendo la necessità di mantenere alta l’attenzione per garantire il completamento del PNRR entro il 2026.

Infine, la Relazione si sofferma sui collegamenti tra il PNRR e il Piano Strutturale di Bilancio a Medio Termine (il nuovo sistema di governance economica europea, che prevede piani pluriennali di riforme e investimenti). Nel Piano Strutturale di Bilancio a Medio Termine 2025-2029 adottato dall’Italia, nei primi anni le riforme e gli investimenti collegati all’estensione del periodo di aggiustamento fiscale si basano sul completamento dell’attuazione del PNRR e al contempo impegnano il paese al consolidamento e al potenziamento dei risultati raggiunti. Anche gli impegni assunti al di fuori dell’estensione del periodo di aggiustamento fiscale sono finanziati per oltre la metà dal PNRR e si pongono in continuità con le azioni adottate nelle sette Missioni del Piano.

Per approfondire

Sesta Relazione Al Parlamento Sezione I

Sesta Relazione Al Parlamento Sezione II

Ultimo aggiornamento: 02-04-2025, 11:44