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Introduzione

Tre anni fa il Parlamento ha approvato la riforma costituzionale che inseriva la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali della Costituzione. 

All’articolo 9 della Carta fu inserita tra i principi fondamentali la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, richiamando la necessità di proteggere il mondo animale attraverso le leggi dello Stato. Nell’articolo 41 venne invece inserito il principio che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in modo da recare danno all’ambiente e che l’attività economica, sia pubblica che privata, deve essere indirizzata e coordinata dalla legge anche per fini ambientali.

Le prospettive della Riforma costituzionale

Per fare un bilancio sulla riforma costituzionale in questi tre anni il WWF, in collaborazione con il Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, On. Nazario Pagano, lo scorso 11 febbraio 2025 ha organizzato un dialogo tra istituzioni, mondo dell’impresa e società civile dal titolo Tutela dell’ambiente e attività economica: analisi e prospettive a tre anni dalla modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione.

Il dialogo è stato introdotto dalla lectio magistralis del Prof. Francesco De Leonardis (Università Roma Tre) che ha evidenziato il ruolo centrale del potere pubblico nel regolare la relazione tra ambiente, impresa, economia. Il Parlamento diventa, dunque, il motore fondamentale per dare attuazione e prospettiva alla riforma costituzionale.

Riordino della normativa esistente, semplificazione e cambiamento culturale queste le parole chiave per sostenere la riforma costituzionale che richiede anche un cambiamento dei mercati e delle politiche di approvvigionamento energetico delle imprese.

Accanto a ciò, mette in evidenza il Prof. De Leonardis, è importante mantenere viva l’interconnessione dei sistemi sociali, ambientali, economici e istituzionali sull’obiettivo della tutela ambientale. Principio fondamentale anche dell’Agenda 2030 che con i suoi 169 traguardi, si propone di bilanciare le dimensioni economica, sociale e ambientale dello sviluppo sostenibile e di attuare iniziative che tengano insieme il benessere delle persone, la salvaguardia del pianeta e condizioni di prosperità condivisa e il principio dell’equità.

In questo contesto è stata sottolineata l’importanza di trasferimenti di risorse adeguati per realizzare una giusta transizione ecologica e di una alleanza tra politica e scienza per una campagna culturale che utilizzi evidenze e dati scientifici a sostegno delle azioni concrete.

Tavola rotonda

Sono intervenuti l’On. Nazario Pagano, Luciano Di Tizio, Presidente del WWF Italia ETS, cui è seguita una Lectio magistralis di Francesco De Leonardis, Ordinario di Diritto Amministrativo dell’Università degli studi Roma Tre e una tavola rotonda con esperti del mondo accademico, istituzionale, imprenditoriale e società civile: Gaetano Benedetto, Presidente Centro Studi WWF Italia; Paola Brambilla, Coordinatrice Sottocommissione VIA, Ministero dell’Ambiente; Simona Fabiani, Responsabile CGIL Politiche per l’ambiente, il clima e la giusta transizione; Alessandro Garrone, Vicepresidente Esecutivo di ERG; Stefano Laporta, Presidente ISPRA; Gianfranco Pellegrino, Ordinario di Filosofia politica dell’Università Luiss Guido Carli; Lara Ponti, Vicepresidente per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG, Confindustria. 

Per approfondire

  • Dossier Modifica Costituzione in materia di tutela dell'ambiente;
  • WWF .

Ultimo aggiornamento: 17-02-2025, 10:26