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Introduzione

La Conferenza unificata del 7 giugno 2024 ha sancito l'intesa sul decreto che individua le aree dove poter installare gli impianti per la produzione di energia rinnovabile. Il decreto era atteso sia dai produttori del settore, bisognosi di conoscere le regole, che da Regioni ed enti locali che chiedevano di individuare in autonomia le aree su cui far sorgere gli impianti.

Individuati nuovi criteri

La norma recepisce il divieto, imposto dal decreto Agricoltura, di installare pannelli solari a terra sui terreni agricoli e considera non idonee le superfici e le aree ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela.

Il decreto, dunque, indica agli enti locali una serie di criteri per individuare o escludere l’idoneità delle aree:

  • esigenze di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell’aria e dei corpi idrici.
  • invito a privilegiare l’utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali e parcheggi, nonché aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica, e verificando l’idoneità di aree non utilizzabili per altri scopi, incluse le superfici agricole non utilizzabili;
  • esistenza di una fascia fino a un massimo di 7 chilometri di ampiezza intorno ai beni tutelati dove non si possano installare impianti, quest'ultima definita dalle Regioni.
  • Il decreto, infine, fissa per ogni Regione gli obiettivi annuali di nuova potenza rinnovabili dal 2021 al 2030, per arrivare all’obiettivo, definito anche dal Piano nazionale integrato energia e clima,di 80 Gw di nuova potenza installata al 2030.

    Prossimi passi

    Ora si attende l'emanazione del provvedimento da parte del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, poi le Regioni e le Province autonome avranno 180 giorni di tempo per definire la mappa delle aree idonee e non idonee in base ai criteri definiti dall'intesa.

    Ultimo aggiornamento: 21-01-2025, 11:10

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