III legislatura
1980 - 1985
In questa sezione
- Risultati elettorali
- Giunte
- Consiglio regionale
L'8 giugno del 1980 si vota per la terza volta. Il 25 luglio Lanfranco Turci viene rieletto presidente della Giunta regionale. L'attività legislativa di questo mandato prende corpo con la disciplina dei referendum per l'abrogazione totale o parziale di una legge regionale, di un regolamento o di un atto amministrativo di interesse regionale.
La grande macchina della solidarietà
Il 2 agosto una bomba devasta la stazione ferroviaria di Bologna: ottantacinque morti e duecento feriti. Il 6 agosto, in seduta straordinaria, il Consiglio regionale commemora le vittime della strage. Dal 2 agosto dell'anno seguente a oggi le massime cariche della Regione sono sempre state presenti al corteo e alla manifestazione che si svolge a Bologna da piazza Maggiore alla stazione.
Il 23 novembre 1980 un terremoto con una magnitudo di 6,9 gradi della scala Richter sconvolge l'Irpinia e la Basilicata: 2.914 morti, quasi diecimila feriti e 280.000 senza tetto. Le strutture dell'Emilia-Romagna sono tra le prime a raggiungere le zone colpite dal sisma con un grande dispiego di uomini e mezzi, per portare i primi soccorsi e gettare le basi per la ricostruzione dei territori colpiti. Il 5 gennaio dell'anno seguente un'apposita legge regionale istituisce un fondo di solidarietà: un miliardo di lire più le donazioni di denaro fatte pervenire da privati ed Enti della Regione.
La nuova sede della Regione
Nel giugno del 1981 la Regione Emilia-Romagna acquista dalla Finanziaria Fiere di Bologna un'area al Fiera District sulla quale costruire "un fabbricato da destinare a sede di servizi della Regione". È il primo passo per l'edificazione degli edifici che oggi costituiscono il nucleo centrale della Regione in viale Aldo Moro. La possibilità edificatoria è pari a 13.035 metri quadrati di superficie utile. Il prezzo di acquisto per contanti del lotto è di poco più di tre miliardi di lire e il corrispettivo per oneri di urbanizzazione di un miliardo e 58 milioni.
Nello stesso mese si svolge una seduta solenne del Consiglio regionale per la celebrazione del decennale dello Statuto alla presenza del giudice costituzionale Leopoldo Elia.
A settembre viene varato il piano poliennale di finanziamento dell'edilizia finalizzato allo studio universitario con un investimento di dieci miliardi. Nel 1982 altri dieci miliardi vengono destinati alla creazione di servizi culturalipolivalenti e per la conservazione del patrimonio bibliografico.
Il 25 ottobre la Regione Emilia-Romagna partecipa alla costituzione del Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto.
Una scuola per tutti e acque più pulite
L'anno seguente viene approvata la legge sul diritto allo studio il cui obiettivo è quello di "rendere effettivo il diritto di ogni persona di accedere a tutti i gradi del sistema scolastico e formativo" e quindi la Regione assieme agli Enti locali "promuovono interventi volti a rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che si frappongono al pieno godimento di tale diritto". A ruota seguirà la legge ad hoc per il diritto allo studio universitario.
Sempre nel 1983 diventa realtà il Piano territoriale per il risanamento e la tutela delle acque che spazia dai fiumi ai laghi, dalle opere idrauliche alla depurazione.
Il 1984 si apre con il varo del secondo piano sanitario regionale. Da mettere in rilievo anche l'istituzione del Difensore civico; nel provvedimento si mette subito in luce che "il Difensore civico svolge la propria attività in piena libertà e indipendenza e non è sottoposto al alcuna forma di dipendenza gerarchica e funzionale".
Purtroppo l'anno si chiude con un altro grande evento luttuoso. La sera del 23 dicembre nella galleria Direttissima della linea ferroviaria Firenze-Bologna una bomba esplode sul Rapido 904. I morti furono 17 e i feriti 262. Il giorno dopo si svolse un seduta congiunta dei Consigli di Regione, Provincia e Comune di Bologna, cui partecipò il presidente del Consiglio dei ministri Bettino Craxi.
In questa sezione