Vasco Errani
Nasce a Massa Lombarda (Ravenna) nel 1955.
Da giovane si iscrive al Partito Comunista e nel 1983 diventa prima consigliere comunale a Ravenna e poi, fino al 1993, assessore comunale alle Attività economiche. Eletto in Consiglio regionale nel 1995, due anni dopo viene nominato assessore regionale al Turismo nella giunta guidata da La Forgia. In seguito alle dimissioni del presidente in carica, nel 1999 viene eletto dal Consiglio regionale presidente della Giunta.
Il 16 aprile 2000, secondo il dettato della legge Costituzionale n.1 del ’99, è il primo presidente regionale eletto direttamente dai cittadini ed è la prima legislatura dopo la riforma in senso federalista del Titolo V della Costituzione, approvata dai cittadini con il referendum del 7 ottobre 2001.
Sono anni di riforme. E ancora una volta di eventi drammatici: il 19 marzo 2002 il giuslavorista Marco Biagi viene assassinato davanti alla sua abitazione a Bologna da un commando di terroristi appartenenti alle sedicenti Nuove Brigate Rosse.
Nel 2005 viene confermato alla guida della Regione e riconfermato per la terza volta nella tornata elettorale del 2010. Nel contempo viene chiamato a presiedere la Conferenza dei presidenti delle Regioni, carica riconfermata nel 2010.
A seguito del terremoto del 2012 in Emilia-Romagna, viene nominato Commissario delegato per l'emergenza sisma. Nel marzo 2012 viene indagato e rinviato a giudizio nel processo Terremerse. Assolto in primo grado, viene condannato in appello “per falso ideologico”. Un’ora dopo la notizia della condanna, Errani rassegna le dimissioni da presidente della Regione. Viene definitivamente assolto dalla Corte d’Appello nel 2016, che sancisce: “Il fatto non sussiste”.
Il 1° settembre 2016 il governo Renzi lo chiama a occuparsi delle aree del centro-Italia appena colpite dal terremoto, in qualità di Commissario straordinario per la ricostruzione, incarico che lascia nel 2017. È tra i fondatori del movimento Articolo 1- Movimento democratico progressista confluito nel nuovo partito politico Liberi e Uguali.