Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile
Progetto di territorializzazione dell’Agenda 2030
La strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile si propone di radicare l’Agenda ONU 2030 nei territori, nel contesto europeo e nazionale, rendendo gli enti locali, i cittadini, le imprese e le associazioni protagoniste delle politiche e delle buone pratiche per la sostenibilità ambientale, economica e sociale.
In tale contesto, il progetto promosso dalla Regione, con la collaborazione di ASviS, ha coinvolto 16 enti locali:
- la Città metropolitana di Bologna
- le Province di Modena, Piacenza e Ravenna
- le Unioni dei Comuni Bassa Romagna, Rubicone e Mare, Terre d’Argine, Valli del Reno, Lavino e Samoggia
- i Comuni di Albareto, Bologna, Cesena, Civitella di Romagna, Monte San Pietro, Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Il progetto ha utilizzato come strumento un documento che ciascun ente locale potrà allegare al proprio Documento Unico di Programmazione (DUP), a partire da quello 2023-2025, e che la Regione ha utilizzato quale documento integrativo del Documento di economia e finanza (DEFR) 2023-2025 e della relativa Nota di aggiornamento. Tale strumento consente:
- la valutazione comparata dell’andamento dei diversi livelli territoriali e istituzionali (nazionale, regionale, provinciale o di Città metropolitana, di Unione di Comuni o comunale) rispetto al conseguimento degli obiettivi della Strategia regionale di sviluppo sostenibile selezionati nel DEFR 2023-2025;
- l’associazione tra ciascun obiettivo quantitativo della strategia regionale e gli obiettivi strategici e operativi dei DUP, con un riferimento anche agli indicatori degli obiettivi operativi;
- l’aggiornamento costante anno dopo anno dell’andamento degli obiettivi quantitativi rispetto al loro conseguimento con relative politiche messe in atto dagli enti locali;
- l’individuazione di un quadro di riferimento che si riferisce al proprio territorio per le pratiche di sostenibilità di cittadini, imprese e associazioni.
Il conseguimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile non dipende infatti solo dal settore pubblico e richiede il concorso di tutti, come previsto dal Patto per il lavoro e per il clima sottoscritto nel 2020 dalla Regione, dalle altre amministrazioni e dal mondo produttivo e sociale dell’Emilia-Romagna. I dati vanno pertanto intesi come riferiti al territorio di cui i diversi enti sono espressione, anche indipendentemente dalle loro competenze gestionali in senso stretto, come è più evidente nei casi in cui prevalgano le funzioni di coordinamento e di governance.