Introduzione
La rete dei servizi educativi e delle scuole per l'infanzia è una delle linee di intervento fondamentali della Regione condivise dai firmatari del Patto per il Lavoro e il Clima. Nell’obiettivo ‘Emilia-Romagna, regione della conoscenza e dei saperi’, il Patto indica con chiarezza la necessità di sviluppare e rafforzare la rete dei servizi educativi e delle scuole per l'infanzia (0-6) assicurando che siano accessibili a tutti i bambini, in tutto il territorio regionale, abbattendo progressivamente liste d’attesa e costo a carico delle famiglie, alzando la qualità dell’offerta, anche estendendo l’avvicinamento alla lingua inglese nei nidi e nelle scuole d’infanzia.
D’altra parte, l’Emilia-Romagna è un pezzo fondamentale della storia italiana in questo settore. Si può quasi dire che, se il sistema socioeconomico ha raggiunto performance di eccellenza nel Paese e in Europa, un merito va anche al modello educativo per l’infanzia qui realizzato in oltre mezzo secolo. Soprattutto cura e educazione di qualità per lo sviluppo cognitivo e sociale dei bambini fin dalla prima infanzia. Ma anche conciliazione dei tempi di vita e di lavoro ma soprattutto opportunità di emancipazione delle donne e loro partecipazione al mondo lavorativo, che in Emilia-Romagna storicamente registra uno dei tassi più alti del Paese.
Azioni e risultati
Numerose sono le risorse e le azioni realizzate in Emilia-Romagna dalla Regione che continua a investire nell’istruzione dei più piccoli. Un esempio è l’asilo nido gratuito per le famiglie in montagna e nelle aree interne, nonché l’abbattimento delle liste di attesa e tariffe ridotte da Piacenza a Rimini. La Regione nel 2023/2024 ha investito oltre 70 milioni di euro, una cifra mai raggiunta in passato, per sostenere i territori nel rispondere alle esigenze delle famiglie con bambini e bambine in fascia 0-3.
Un impegno che ha permesso di raggiungere risultati significativi. Con circa 2.350 nuovi posti nido creati, nell’anno educativo 2023 hanno frequentato i nidi pubblici e privati quasi 36mila bambini su una popolazione 0-3 anni di circa 90mila, pari al 39,4%: la percentuale più alta di sempre. La crescita rispetto all’anno precedente è netta, visto che nel 2022 la quota era stata del 36,3%. Dieci anni prima (2012-2013) il tasso dei bambini che frequentava il nido arrivava al 29,3% dei residenti.
E le risorse investite, dal 2020 a oggi, confermano la volontà politica. Ammontano a 33,6 milioni di euro (risorse regionali) ripartiti tra Comuni e loro Unioni, destinati a qualificare e migliorare nidi d’infanzia e servizi integrativi al nido per i bambini 0-3 pubblici e privati convenzionati. Oltre 80 milioni di euro (risorse regionali ed europee Fse+) per la misura ‘Al nido con la Regione’ per l’abbattimento delle rette a carico delle famiglie sull’intero territorio regionale, con l’azzeramento nei Comuni di montagna e delle aree interne.
Oltre 100 milioni di euro (risorse nazionali) sono la quota del Fondo Nazionale assegnata alla Regione per sostenere il sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni, e ripartita anch’essa tra i Comuni e Unioni dell’Emilia-Romagna. La Regione ha deciso di assegnare oltre il 90% di queste risorse alla fascia 0-3 anni.
Quasi 16 milioni di euro (risorse europee Fse+) per l’ampliamento dell’offerta educativa e dunque l’abbattimento delle liste d’attesa dei nidi: da quest’anno le risorse garantite ai Comuni per ogni nuovo posto creato sono pari a 5.300 euro.
Infine, prosegue anche “Sentire l’Inglese”, progetto triennale, concepito con il supporto dell’Università di Bologna, unico in Italia che vuole avvicinare i piccoli da zero a tre anni alle sonorità della lingua inglese. La sperimentazione ha coinvolto 300 tra nidi e scuole d’infanzia, per un totale di 13mila bimbi da zero a tre anni.
Ultimo aggiornamento: 03-05-2024, 09:34